doppiozero, “Il disincanto dei nuovi media”: Il momento di incontro dei media è un momento di libertà e di scioglimento dallo stato di trance e di torpore da essi imposti ai nostri sensi. Se pensiamo ai primi periodi di utilizzo di Twitter o di Internet ancora prima, possiamo confermare facilmente questa idea: il nuovo ci aveva sorpreso e stupito e ci aveva aperto nuove possibilità e forme espressive. Poi, a distanza di anni, una volta abituati al nuovo media diventato ormai vecchio, quella finestra di risveglio si è richiusa, per lasciare spazio ad un uso più conservatore del mezzo.
Gli Stati Generali, “Gli incredibili candidati del centrodestra a sindaco di Milano”: Di nome in nome, sempre più improbabili, si arriva anche alla proposta di cui si era parlato nei mesi estivi: che a candidarsi fosse lo stesso Silvio Berlusconi. Che chiuderebbe così la carriera politica da primo cittadino della “sua” Milano. A parte il fatto che l’ex Cavaliere sognava di diventare presidente della Repubblica, più che sindaco, ma quanti avevano lanciato quella “indiscrezione” si erano dimenticati del piccolo particolare che Berlusconi non è candidabile ancora per un bel pezzo.
Il grande marziano, “Su stelle misteriose, alieni e sfere di Dyson”: L’ipotesi di Dyson, ancorché pubblicata su Science, non ha maggior peso, né basi scientifiche di quella espressa nel suo romanzo di fantascienza da Stapledon. Non c’è niente che possa fare pensare che una tecnologia sufficientemente avanzata possa trovarsi a costruire qualcosa di simile. Insomma, la Sfera di Dyson è un’emerita, ancorché molto suggestiva, fantasia, che deriva da una serie di assunti tutti quanti assolutamente arbitrari.
IL Post, “I bei poster del Bologna Jazz Festival”
Rivista Studio, “La vecchia sinistra e la città nuova”: A Milano, negli ambienti politici e giornalistici, si parla ormai di una cosa sola: chi saranno i candidati sindaco che si contenderanno la poltrona di Giuliano Pisapia, a cui il primo cittadino uscente ha più volte ribadito di non voler puntare per un secondo eventuale mandato, nonostante le richieste e le pressioni.
The New Yorker, “Aaron Sorkin Versus the Internet”: The primary shortcoming of “Steve Jobs” is the simplistic reduction of Jobs, by the movie’s screenwriter, Aaron Sorkin, to a small set of facile diagnoses. I’m inclined to consider Sorkin the movie’s guiding artistic spirit.
Valigia Blu, “Rischio ambientale e industriale, i dati dell’Italia in pericolo”: Sono tre le regioni italiane, tutte del Nord, a salire sul poco invidiabile podio delle popolazioni esposte in contemporanea a più pericoli: la Val d’Aosta, la Liguria e l’Emilia Romagna. Ma tutta l’Italia deve difendersi da frane e alluvioni che spesso espongono al peggio persone, scuole o beni culturali, e anche dagli stabilimenti industriali con pericoli di incidente rilevante. E dai terremoti, impossibili da controllare.