Un paio di giorni fa ho letteralmente sbancato l’Internet pubblicando su Facebook una foto del primo paio di anfibi di mia figlia, o meglio dei piedi di mia figlia con indosso il suo primo paio di anfibi perché sapete che è sempre meglio non mettere online foto in cui i nostri ragazzi minorenni sono riconoscibili. Comunque per la prima volta nella sua vita è uscita di casa con gli anfibi neri. Un bel modello, identico ai Dr. Martens ma non di marca: costano un botto e trovo amorale pagare così tanto per un capo d’abbigliamento che già l’anno prossimo non andrà più bene, ne avevo comunque parzialmente già scritto qui.
Comunque dicevo che per la prima volta nella sua vita ha indossato gli anfibi neri con i leggings neri infilati dentro, così ho fatto la foto prima che uscisse per andare a scuola dalle ginocchia in giù. L’ho messa su Facebook e ho collezionato un bel record di like, secondo solo alla foto dei gatti che sbirciano con un’espressione super-interessata che cosa c’è di buono in tavola.
Io però ho messo il like agli anfibi neri indosso alle femmine tante volte nella mia vita, anche prima di Facebook e addirittura quando Internet come la conosciamo noi non era ancora stata inventata. Sapete quelli che vanno in fissa con le scarpe con i tacchi o gli stivaloni che si inerpicano sulle cosce delle donne. Io da sempre ho un debole per le ragazze con gli anfibi perché non lo so, il perché. Forse quel rapporto di volumi tra pianta e polpaccio o magari una innata attrazione per la donna autoritaria, d’altronde gli anfibi sono le calzature militari per eccellenza. Gli anfibi con i jeans e il risvolto, gli anfibi con i leggings o quelli che una volta si chiamavano panta-qualcosa o per i francofoni i fuseaux. Per non parlare degli anfibi con il calzettone nero che spunta fin sotto al ginocchio e il collant nero e la gonna a portafoglio poco sopra il ginocchio e una giacca di pelle. Combinazioni con gli anfibi per l’utenza femminile ce ne sono a tonnellate e posso confermare che mi vanno tutte a genio.
Una donna con gli anfibi deve avere a fianco un uomo con gli anfibi, giusto? E se già pensavate di candidarvi, mi spiace deludervi ma da questo punto di vista oltre a essere innocuo devo dire che ho perso un po’ di smalto. Trascorrere otto ore in ufficio con i piedi stretti negli anfibi non fa più tanto per me, oramai a quasi cinquant’anni la pianta ha preso la forma delle Clarks e non si può più tornare ai fasti degli anfibi di una volta.
Ma non ho nessun rimpianto. I miei piedi ne hanno viste tante, così gli anfibi me li tengo per quando piove a dirotto o nevica oppure per le grandi occasioni. Spero infatti di poter accompagnare mia figlia da qualche parte, ora che ha gli anfibi nuovi di zecca, anzi, il suo primo paio di anfibi neri. Quando succederà indosserò il mio paio di Dr. Martens numero 45 e mezzo e mi fotograferò a fianco a lei, padre e figlia ripresi dalle ginocchia in giù, due cuori e due paia di anfibi, e sono sicuro che farò ancora più like della foto dei gatti che si vede che stanno per saltare sul tavolo per vedere se c’è qualcosa di buono.
Io ho un debole per tua figlia, ed essendo donna è mamma di una bimba, non rischio nulla a scriverlo. Sarà che c’è la racconti filtrata dall’amore paterno, sarà che ci rivedo la mia di figlia, ma prevedo che quegli anfibi faranno presto capolino anche a casa mia. E si, li ho laikati anch’io 🙂
Mi hai fatto voglia di mettere gli anfibi… 🙂
No, in realtà no, sono anch’io fuori tempo massimo, però mi è piaciuto tanto questo post con il giusto equilibrio di ironia, nostalgia e tenerezza 🙂
bene, fondiamo il partito degli anfibi
grazie. Io purtroppo più di una manciata di ore non riesco a tenerli su, e un po’ mi dispiace perché sono scarpe per tutte le stagioni, o almeno quasi tutte
Sto qui ad immaginare la faccia di tua figlia mentre le fotografi gli anfibi, chissà cosa ne pensava 😀
lei è nella fase in cui detesta farsi fotografare, ma per fortuna era mattina presto e probabilmente non aveva ancora la preadolescentite a regime
ma voi vi conoscete!!!! rivelazione.
(nel mio armadio non mancano – e per quel che posso dire oggi non mancheranno mai, in culo all’età – un paio di dr. martens tg 42 – o 43 con solétta – per i giorni duri di pioggia, per i giorni belli di neve. quelli attuali, viola. in futuro, chissà)
viola sono bellissimi. A metà anni 90 li avevo presi blu scuri ma poi alla fine li ho fatti tingere, blu sono impossibili da abbinare. Io e Pendolante non ci conosciamo di persona ma è come se fossimo stati alle elementari insieme. Lei comunque è più giovane di me.
Ci conosciamo solo sui social 🙂
Immaginavo 😀
Io li ho presi rossi in Carnaby Street tipo che avevo 18 anni. Ieri li avevo addosso ancora, ed è vero che costano uno sproposito, ma 20 anni per un paio di scarpe non rendono amorale la spesa, dai….
Tu sei mio fratello, punto. Rosso ciliegia, punto.
no, certo che no, il prezzo è più giustificato. Ma mia figlia ha 11 anni e probabilmente il piede le crescerà ancora. Finché non si stabilizza, solo anfibi tarocchi 🙂
siamo tutti una grande famiglia
😉
Eh, anch’io ho messo il like, subito! Mica sono anfibi qualunque, sono gli anfibi della figlia di Plus 🙂