Non so se avete letto qualche giorno fa le dichiarazioni del bassista dei Rage Against the Machine che si è dispiaciuto di aver ispirato musica di merda ad artisti e band successive, riferendosi ai Limp Bizkit che davvero ho fatto fatica a ricordare chi fossero, tanto erano una nullità. Un gesto di una nobiltà fuori dal comune perché quando sei in una posizione del genere, in cui ci sono stati persino casi di gente che si suicida, inizia a drogarsi, spara ad altre persone, fa gesti epocali e altre amene tragedie, non sai mai le conseguenze che possono avere le cose che dici e le cose che fai. Certe influenze sul prossimo sono difficili da prevedere e se sei un nessuno il problema non sussiste, se muovi masse con il tuo carisma qualche dubbio devi fartelo venire. Hai messo a ferro e fuoco la musica nel 92 e qualche anno più tardi i primi bulletti con chitarra cappellino e skate ti prendono a modello? La tua responsabilità è più che limitata. Encomiabile comunque il fatto che al mondo ci sia ancora qualcuno, come il bassista dei Rage, che riconosca i propri errori. Quando ti accorgi di aver fatto una cazzata, e lo puoi generalmente sapere solo dopo, la fatica maggiore non è ammetterlo con se stessi. Nemmeno con le persone che sai che non ti perdoneranno. Piuttosto, è davvero complicato confidarsi con gli amici che ti capiscono. Avete anche voi, suppongo, qualcuno che vi vuole così bene da essere fin troppo indulgente. Generalmente sono gli stessi che vi conoscono così approfonditamente che quando gli chiedete consiglio e ti dicono di fare in un modo e poi voi fate nell’altro poi non ti rinfacciano mai che loro te lo avevano detto prima. Ma tornare da questi amici, che poi sono i veri amici, con la coda tra le gambe è davvero umiliante, molto più di ispirare musica di merda.