Certo che è proprio bello svegliarsi il sabato mattina, farsi dieci km di corsa seguiti da un’abbondante colazione, dare un’occhiata all’orologio e constatare che non sono nemmeno le otto. Il tempo fa su di noi lo stesso effetto di un pranzo a buffet stracolmo di ogni ben di dio a un italiano che non mangia gratis da secoli. Ti trovi davanti apparentemente a un’infinità di ore libere in cui incasellare una quantità di cose rimaste in pending da chissà quanto con l’aggiunta del giusto relax che lì in mezzo, da qualche parte del week end, non sfigurerebbe. E già a pensare a come organizzare tutto quel surplus di qualità della vita passa una buona mezz’ora, a essere ottimisti. Mettici un paio di call center tra operatori telefonici e finanziare che vogliono premiarti a modo loro, la mamma che non senti da un po’, la lavastoviglie da svuotare e qualcosina fuori posto da riordinare e ti sei già giocato metà mattinata con la preoccupazione del pranzo che inizia a tenerti il fiato sul collo. Ora, non voglio certo descrivervi tutto il sabato minuto per minuto, ma finisce che poi la domenica mattina fai un resoconto di tutto quello che non hai portato a termine e realizzi quanto sei stato inconcludente. Magari dovevi anche fare degli acquisti – il cordless, l’aspirapolvere senza sacco – poi però hai controllato il costo al negozio con quello su Amazon e la smania di risparmiare ha ancora una volta avuto il sopravvento. Quindi nemmeno quello. La settimana ricomincerà tale e quale a come l’hai lasciata il venerdì precedente, con l’aggiunta che hai perso un’altra occasione per risolvere qualcosa. Senza contare che la domenica, come da copione, piove e c’era pure il Festival della Letteratura a Mantova con l’incontro con Richard Ford, lo scrittore preferito, per il quale avevi pure prenotato ma davvero mettersi in viaggio con ‘sto tempo. Persino attività piacevoli e rilassanti come scrivere un post sul tuo blog, ti ritrovi inconcludente anche in quello. Ne inizi a scrivere uno e poi
Stessa cosa. Anch’io Mantova oggi, ma mi sa che non vado. Poi, per qualche strano caso, la piccola ci fa dormire fino a tardi e nonostante il piacere delle lenzuola ti trovi a pensare che ti sei giocata un paio d’ore di attività e la cosa non è bella. Che tra un attimo è già domani.
mi spiace molto perché ci tenevo tanto, mannaggia…
Sì, capisco. Oddio, puoi sfidare le intemperie volendo…
non esageriamo
🙂