La focacceria, l’all-you-can-eat cinogiappo, il baretto all’angolo, il kebabbaro, la piadineria, i piatti pronti dell’Esselunga, l’altro bar di fronte, il nuovo posto che fa gli hamburger. Undici mesi di nutrizione approssimativa si vedono tutti sotto la maglietta di Batman mentre si vaga nel quartiere vuoto alla ricerca di qualcosa di aperto. Si notano perché il dodicesimo mese, che è agosto, c’è poco di interessante da fare e da vedere rimanendo in città, allo stesso modo in cui i telegiornali si allineano al mood che Studio Aperto invece segue tutto l’anno. I colleghi salutisti che principalmente si portano il cibo da casa si riconoscono anche parzialmente dalla forma fisica e sono loro i primi ad accusare un sistema economico che si interrompe per troppi giorni e così spesso, in occasione delle ferie estive e delle vacanze di Natale, come elemento che ci differenzia dai paesi del nord. Poi ci sono i figli che seguono le mamme al lavoro per non restare a casa da soli e, seduti alle postazioni libere a giocare con il pc, si distinguono a malapena dai colleghi più giovani che indossano bermuda e magliette in ufficio. Le porte chiuse celano invece gli amanti delle temperature estreme che mandano al massimo i condizionatori come pratica di mortificazione corporale. Ci sono compiti fondamentali da svolgere. Il back-up della posta, la pulizia del desktop, la copia sul server dei lavori, pratiche che sono la versione LinkedIn di bere molta acqua, non uscire nelle ore calde, consumare cibi leggeri. Ci si saluta tutti come se non ci si dovesse più vedere per anni, d’altronde è il minimo in un ambiente lavorativo in cui ci sono colleghe che, al rientro dal weekend, quello per il quale si sono augurate reciprocamente “buon uik” non più di 48 ore prima, si abbracciano come se fossero trascorsi decenni. In queste dinamiche quelli che non amano le smancerie scappano al volo l’ultimo giorno fingendo un treno da prendere o un aereo che si sta per perdere per evitare l’appuntamento annuale dei baci sulla guancia a persone che, per il resto del tempo, schifano nemmeno fossero infette da malattie contagiose. Anche il tempo perso dà un senso di perdita differente perché tanto, se è vero che si ferma l’economia, la pennichella in più non aumenta certo il debito pubblico. Poi arriva il punto più nero, il segnale che più in basso di così non si può scendere: persino la portinaia va in vacanza e il palazzo resta sempre chiuso, a sottolineare chi occupa veramente il piano terra della società contemporanea.
Perfetto, accade proprio così e non hai dimenticato nessun personaggio di questo scenario.
Ah che noia questa realtà, fatta di pupazzi che recitano il loro copione per otto/ più ore al giorno.
Complimenti per la descrizione accurata 😉
Il Piano Terra della società contemporanea. Per tacer delle cantina.
Io sono per l’abolizione dei baci sulle guance come saluto da sempre, comunque.
ciao miss sei pronta a riprendere una nuova stagione di genovesismi?
grazie, ora la città si sta ripopolando e chissà se è cambiato qualcosa (scusa il ritardo, ero in ferie)
siamo animali da bassifondi
una bella pacca sulla spalla e via
Prontissima! Buona serata Plus!
Ma a volte anche meno guarda, perché bisogna toccarsi per forza con gente semisconosciuta dico io?