La scoperta di una Terra 2.0 fa gola a tutti, ognuno interpreta l’avvenimento a suo modo e rilancia con le sue citazioni preferite. Sebbene nel titolo abbiate riconosciuto un indimenticabile passaggio di Eros Ramazzotti agli esordi, il mio pensiero va invece a “Another earth”, un film del 2011 che se non l’avete visto è meglio che lo facciate subito che sembra di fantascienza ma non lo è (per mia fortuna) e che parla di una copia esatta del nostro pianeta abitata da una copia esatta di noi stessi, che induce a chiederti se quell’altro te abbia fatto gli stessi errori che hai compiuto qui. Quindi, in senso lato, se ci sia stata oggi una analoga assemblea sindacale nell’altra Pompei che ha tenuto per due ore in coda turisti malgrado tutto ancora desiderosi di scegliere l’Italia come meta turistica, o magari sulla Terra 2.0 siamo già stati invasi pacificamente dai tedeschi in quanto incapaci di intendere e di volere. Oppure se lassù c’è ancora il bisogno di fabbricare materiale per spettacoli pirotecnici perché il popolo ancora si diverte con queste cose primitive, e per un modo primitivo di celebrare un santo patrono esiste un’economia che causa un’esplosione letale per sette persone. E magari il sindaco della Roma 2.0 non sente il fiato sul collo di tutti i poteri collusi con la criminalità che ha scardinato, del partito a cui appartiene, del suo segretario e di una fetta di cittadinanza che crede che la campagna mediatica e tutto quello che sta succedendo sia una conseguenza del suo operato e non la causa orchestrata da terzi. Sul nostro pianeta gemello le Jeep non si lasciano hackerare per marketing e l’IS è solo la terza persona singolare del verbo essere in inglese, i barconi salpano dalle coste libiche solo per le battute di pesca ma c’è un gemello di Nibali che viene dalla copia esatta della Sicilia (governata da uno che somiglia tantissimo a Crocetta e che lavora serenamente con l’appoggio di tutti) che vince una tappa del Tour de France che si corre, manco a farlo apposta, anche su quel pianeta identico al nostro. E questo solo per rifarmi alla scaletta del tg di Mentana, perché chissà quante altre similitudini potremmo trovare anche solo nelle nostre vite.
Ho visto Another Earth due anni fa ed è subito entrato nella mia lista dei film preferiti. L’ho visto in spiaggia, in una notte d’agosto stellata, che tu dici – romanticherie – invece ci stava benissimo, stare seduta in spiaggia, sotto il cielo, a pensare alla possibilità di un’altra terra con una copia nostra lì sopra, ma il cui destino si è sviluppato in tutt’altro modo. Insomma, quando ho letto di Kepler, ho pensato al film pure io e ho detto a mia madre le tue stesse parole “sembra un film di fantascienza ma non lo è”.
E’ un film che mi ha lasciato un segno perché di una delicatezza senza confronti. Una storia così avrebbe potuto cadere nelle banalità della peggio fantascienza e invece sembra tutto così credibile. Uno dei più belli visti ultimamente, anche per me.
Ti confesso che ho iniziato a credere a qualcosa di simile dopo averlo visto. Tanto per quello che possiamo sapere…chi potrebbe negarlo?
ah be’, in questo caso un giretto su me lo farei volentieri (scusa il ritardo, ero in ferie)
😉 no problem, l’isola fa questo effetto