DUDE MAG, “Dal disordine al nuovo ordine: intervista a Peter Hook”: Peter Hook ha attraversato più di tre decadi di alternative britannico con due delle band più rappresentative della musica inglese dalla fine anni Settanta ad oggi, Joy Division e New Order. Negli anni Novanta si è fatto carico nella sua Manchester della gestione dello storico club “The Hacienda” (quello dove iniziarono a suonare gli Smiths tanto per dire), contribuendo a creare terreno fertile per la nascita della Mad-chester che avrebbe dato i natali agli Stone Roses prima e agli Oasis poi. Da qualche anno, più precisamente dal litigio brutale con Bernard Sumner (chitarrista di Joy Division e New Order), porta live da solo in giro per il mondo la storia delle band di cui è stato membro e fondatore, un’eredità che lui stesso ammette di cominciare a comprendere soltanto ora e che l’ha portato da poco a redigere Unknown Pleasures: Inside Joy Division, best seller nel Regno Unito e tradotto anche in Italia.
30 e qualcosa, “Nascondere la fede ai colloqui di lavoro e altre amenità”: Quando ancora ero sposata e sognavo di cambiare lavoro (per l’ennesima volta), l’anulare della mano sinistra mi pesava moltissimo. Entravo nella sala del direttore risorse umane o della selezionatrice di turno nella mia – credevo – forma migliore, avevo studiato, sapevo chi avevo davanti, potevo fare domande pertinenti sul ruolo e sull’azienda, sapevo articolare un discorso convincente sui miei punti forti e quelli di miglioramento, fingevo di sapere come mi vedevo fra 5 – 10 – all’infinito anni, mostravo sicurezza e parlantina… Ma c’era una cosa che non potevo evitare: lo sguardo su quell’anulare.
SENTIREASCOLTARE, “L’ennesima disfatta del mercato italiano – Aggiornamento di metà 2015”: Prima di festeggiare è meglio però scendere nei dettagli: tra gli artisti italiani continua il dominio delle tre macrocategorie già evidenziate in passato: vecchi dinosauri, rapper italiani tv-friendly ed ex partecipanti ai talent show. Come nel 2014, anche in questa prima parte di 2015, se eliminiamo le ultime due categorie, abbiamo uno spaventoso aumento dell’età media (ancora attorno ai 50 anni). Ma senza scervellarci con le medie, basti pensare che degli 11 nomi italiani under-30 con almeno un disco nella top 100 di metà anno, otto sono ex-talent e due sono rapper. L’undicesima, Bianca Atzei, ha comunque un passato televisivo. Appena fuori dalla fascia under-30 abbiamo un’altra ex-talent: Emma Marrone.
The Post Internazionale, “L’attentato a Togliatti”: Roma, 14 luglio 1948. Mentre in Francia si stanno festeggiando i 159 anni dalla rivoluzione, nella capitale italiana, in via della Missione – la strada che costeggia il palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati – si sentono quattro colpi di pistola.
Linkiesta, “Acquitrino Italia, il noioso destino del Paese senza mobilità sociale”: Eravamo un paese in cui il figlio dell’operaio diventava dottore, da qualche anno non lo siamo più. Come invertire la rotta? Con la meritocrazia.
Phastidio.net, “Trasporto pubblico locale, una storia molto italiana”: visto che le aziende di trasporto pubblico locale spesso operano in perdita, per un malinteso senso della socialità e del servizio pubblico, secondo voi i responsabili decideranno che serve aumentare l’efficienza degli organici, cosa che spesso implica riduzioni di organici sovrabbondanti, resi tali da obiettivi extra economici dei poteri locali? Oppure cercheranno di preservare l’occupazione, a costo di scaricare sull’utenza le inefficienze in nome del leggendario Bene Comune, sul quale sinistra e destra sociale vorrebbero edificare il definitivo affondamento del paese, al grido “fiscalità generale la trionferà”?
Pendolante, “In calcolo di resto”: Poco importa che tu le dia 5 euro per pagarne 4,80 o se scambi 50 auro spendendone 10, lei comunque digita la sottrazione sul suo calcolatore. Se poi qualche diabolico cliente acquista più di un prodotto, l’operazione si moltiplica per due: prima somma, poi sottrae.
Sempre caro mi fosti 🙂