Il grande marziano, “Oggi e domani siamo tutti plutoniani”: Domani, martedì 14 luglio 2015, alle ore 13:49:57 (ora italiana), la sonda New Horizons passerà a soli 12.500 km da Plutone e, a 85 anni dalla sua scoperta, scriverà la Storia dell’Astronomia e quindi anche della cultura umana, mostrandoci da vicinissimo per la prima volta nella storia un pianeta transnettuniano, cioè un corpo celeste oltre l’orbita di Nettuno.
Rivista Studio, “Lo scrittore francese veste finto Prada”: La sera d’aprile in cui seppi che avrei pubblicato il primo romanzo, chiamai una ventina di amici e gli offrii da bere. Fuori dal pub passava una ex compagna di scuola, che avevo baciato una volta durante una mia festa di compleanno. Quando seppe che mi pubblicavano mi guardò con tenerezza, quasi con pietà: «Che bella notizia… Ci tenevi tanto…». Su quella pena si costruisce la forza instabile e la spocchia di un giovane scrittore, e la mia è durata dieci anni e poi è finita: da un giorno all’altro ho smesso di sentirmi bene al pensiero di essere scrittore, e l’attività creativa è ridiventata un fatto completamente privato, quasi una questione tra me, il mio computer e mia moglie: oggi sono ispirato e ti rendo la vita meravigliosa mostrandoti la bellezza delle piccole cose e merlettandoti metafore intanto che fai la doccia; oggi invece sono frustrato e fuori di testa e ti mando a dormire in terrazza.
Soft Revolution, “Io non mi faccio riaccompagnare la sera”: Da bambini si guarda spesso alla possibilità di uscire da soli come a una delle più grandi conquiste della crescita; a sei anni ero già ossessionata dall’idea di potermi gestire da sola e non facevo altro che chiedere a mia madre quando avrei avuto il permesso. Sono tappe d’indipendenza piccole – ma neanche tanto – che passiamo tutti, chi prima e chi dopo, ma che segnano la nostra autosufficienza. Sono importanti, perché segnano il passaggio alla vita adulta e il riconoscimento esterno della nostra capacità di badare a noi stessi. Per le ragazze però, è un’esperienza diversa.
yesiamdrowning!, “Le recite scolastiche di fine anno non sono più quelle di una volta”: Le recite scolastiche di fine anno non sono più quelle di una volta. Me ne sono accorto un paio di anni fa assistendo a quella dei miei nipoti. Dopo una manciata di siparietti raccapriccianti e canzoncine che andrebbero punite con torture simili a quelle del supplizio dell’eretico nel Medioevo, la classe di Alice si è esibita in una versione karaoke di Horse With No Name. Non so quanti fan degli America ci fossero tra i presenti ma io, che non sono proprio un intaccato del sound della West Coast, l’ho riconosciuta subito.
Bello il pezzo di Rivista Studio
🙂 è uno di quei siti in cui ogni giorno c’è qualcosa di interessante. L’altro e minima&moralia. Ultimamente ho rivalutato Linkiesta, che secondo me dovrebbe cambiare nome togliendo quella K da bimbominkia
Io un po’ alle K ci sono affezionata, ma qui si può togliere tranquillamente