Castelli in aria, “Lettera d’amore sul treno”: Mi piace l’idea di viaggiare in treno. Mi piace avere un biglietto tasca e un treno che mi aspetta al binario. Mi piace salire, cercare il posto, eleggerlo a mia poltrona personale ed esclusiva per qualche tempo. Mi piace osservare i tabelloni delle stazioni che periodicamente cambiano con quel loro meccanico sfogliettìo che promette mille destinazioni diverse. Mi piace trastullarmi con l’idea di stare lì davanti, scegliere una città, comprare il biglietto al volo e partire. Mi piace andare, mi piace anche tornare, mi piace rimanere sola nel mezzo, osservare chi mi sta vicino, parlarci se mi va, magari fare strani incontri.
doppiozero, “Si ama perché si sono avuti dei libri (Roland Barthes)”: 1. [a] Francesca da Rimini e Paolo Malatesta scoprono di amarsi leggendo gli amori di Lancillotto e Ginevra. [b] Werther legge Ossian a Charlotte e questa lettura porta al culmine la passione dell’uno, l’emozione dell’altra. L’amore viene dal libro, l’amore è prima di tutto scritto. Io non faccio che riscriverlo, all’infinito: non saprei che desiderare, non saprei che fare, senza libro che mi guidi. Incontro sempre un libro che dà corpo (linguaggio, racconto, emozione) al mio desiderio.
In Nome Del Pop Italiano, “Benvenuti <3”
Linkiesta, “Il piccolo mondo antico dei cinema all’aperto”: Il rito estivo, occasione per vedere o rivedere i film della stagione, è anche un modo per guardare alla crisi del cinema in Italia, e puntellarla.
Massimo Mantellini, “I treni partono, i bar preparano caffé”: Tutto ciò non riguarda le scelte di progettazione, che nel caso della nuova stazione dell’alta velocità di Bologna sono discutibili e imbarazzanti ma che rientrano comunque nell’ambito del possibile, ma riguarda la cura del particolare, la cattiva gestione, la mancata organizzazione. Riguarda insomma, partendo da una nuova stazione brutta e disadorna, il provare a gestirla comunque bene per arretrare qualche metro lungo una strada sbagliata.
tonyface, “Les Villages, Florida”: Il risultato è che in quella che è stato denominata la Disney World per Anziani è sorto un mercato clandestino particolarmente florido di VIAGRA, che, a quanto si dice, le scene di sesso anche pubblico non sono rare (inclusi spogliarelli di signore non più tanto “presentabili” e vere e proprie orge anche all’aria aperta), lo scambio di coppie normale e anche gli incidenti tra auto da golf elettriche (…) guidate da anziani piuttosto alticci, sono in vertiginoso aumento. 70enni curatissime in minigonna e top vanno a caccia, senza alcuna remora dei pochi uomini ancora prestanti.
Paolo Giordano, “La scuola è un’aliena. E nessuno si preoccupa di ciò che serve ai ragazzi”: negli adulti di oggi la scuola non ha lasciato tracce davvero evidenti. Lo testimoniano la diserzione improvvisa dei lettori, la maniera di fruire (o di non farlo affatto) della cultura, la scioltezza con la quale ci si è scrollati di dosso l’impostazione canonica del pensiero e, più in generale, il modo di vivere e funzionare dominanti. Il sapere scolastico è spesso rimasto incapsulato fra una spiegazione in classe e il voto di una verifica, senza produrre alcunché di duraturo. Qualcosa che a scuola doveva attecchire, una certa resilienza alla regressione, per lo più non ha attecchito. E rischia di farlo sempre meno.
Grazie al blog di Massimo Mantellini, e quindi grazie a te, ho scoperto un dettaglio della storia di Roma Termini mai sospettato. Tanto per rimanere in tema.
bene 🙂