Piovono rane, “Naturale un cacchio”: Del resto siamo l’unica specie ad aver ritualizzato e istituzionalizzato questa usanza, mentre in natura i nuclei sociali di base si compongono (quando si compongono) attraverso mille altri modi, dal branco alla colonia. E sempre in natura sono ampiamente diffusi comportamenti che i seguaci della cosiddetta famiglia naturale considererebbero decisamente contronatura come l’omosessualità, la bisessualità, la masturbazione, la poligamia e la pedofilia, ma anche l’incesto e la necrofilia.
Rivista Studio, “Siamo noi a essere cambiati”: Quando, nel biennio 2008-2009, Facebook era così recente che molte cose erano prive di nome e per citarle bisognava indicarle col dito, lnformare per Resistere era una specie di vangelo laico e di sinistra. Un’Indymedia con piglio cospirazionista adattata al boom dei social network. Era anche il polo dell’antiberlusconismo militante, riferimento di ogni Popolo viola e inesauribile serbatoio di aforismi di Berlinguer e Matteotti e Pertini. Era la pagina in cui reperire i video di Santoro e praticamente qualsiasi motivo di indignazione civica. Negli status, spesso ancora in maiuscolo, si parlava in terza persona e i guru degli iscritti, ovvero quelli della sinistra, erano Travaglio e Vauro. Era un mondo poco adulto, insomma, per dirla con Paolo Conte. Oggi, ad appena sei anni di distanza dai No B Day, Informare per Resistere ha fatto discutere per aver postato una serie di commenti marcatamente a favore del Family Day, la manifestazione che sabato a Roma si è opposta al dl Cirinna, la legge sulle unioni gay, con dovizia di strali a una mai verificata «propaganda gender».
Il Mitte, “Kreuzberg, insulti alla polizia e ai gentrificatori dove sorgeva “l’opera soffocata” dall’artista Blu”: La capitale è una città che sta cambiando, inesorabilmente e probabilmente inevitabilmente, che senza dubbio sta progredendo, ma che ha un rovescio della medaglia tremendo, perché risulta essere ancora una città non pronta a diventare la megalopoli che ci si aspetta. E’ proprio questo che fa vibrare il nervo che la sorregge, rischiando di allungare ulteriormente i tempi di adattamento. Di assestamento.
La scuola in soffitta, “Qual è l’età giusta per il primo cellulare?”: Ho riflettuto molto su quali siano i fattori che possono aiutare a decidere l’età giusta per il primo cellulare. La mia conclusione personale è che non sia una questione di età anagrafica ma di maturità.
minima&moralia, “Discorsi sul metodo – 12: Jhumpa Lahiri”: La verità è che difficilmente, oggi, riesco a scrivere ogni giorno. Dunque, scrivo quando è possibile. C’è stato un periodo molto limitato, nella mia vita, in cui potevo dirmi, bene adesso scrivo dieci ore, e farlo. Tale periodo è durato in tutto sette mesi. Prima di esso, quando ho cominciato a scrivere, stavo effettuando il mio dottorato, che mi prendeva molto tempo; dopo, è nato mio figlio, e poi mia figlia, e con due bambini il tempo è quello che è. Il mio approccio, oggi, è piuttosto quello di cercare di mantenere sempre una connessione con il mio lavoro: di non staccare mai a livello mentale, così che possa, appena ho un’ora libera, chiudere la porta e mettermi a leggere o scrivere con reale concentrazione rispetto all’obiettivo.
DUDE MAG, “Iperborea: il Nord-Europa da leggere”: Di primo acchito tutta la letteratura nordeuropea sembra vivere della trilogia Millenium di Steig Larsson e di tutto il seguito e l’aspettativa che essa ha creato. Sembra quasi, dando un’occhiata ai titoli che affollano le librerie, che gli scrittori dell’estremo nord europeo siano capaci di scrivere solo thriller e noir. Non che il noir sia un genere minore (anzi, uno dei capolavori massimi della letteratura contemporanea si può ascrivere proprio sotto quest’etichetta, parlo di A sangue freddo di Truman Capote), ma se davvero tutta la produzione di un’area geografica si potesse racchiudere dentro un unico genere, anche psicologicamente complicato tra l’altro, il problema sociologico sarebbe evidente.
Linkiesta, “Milano, elezioni 2016. Dove cercare la nuova classe dirigente?”: Parla Cristina Tajani, assessore di Palazzo Marino alle politiche per il lavoro: «Più protagonismo per nuovi attori e alleanze sociali».
Mazzetta, “Perché l’omicidio stradale è una cagata pazzesca”: Se introdurre una legge del genere, e d’urgenza, non serve a reprimere un fenomeno già in netto calo, può servire solo a soddisfare esigenze di propaganda politica, a mostrare che la maggioranza è attenta a… non si sa esattamente cosa, ma viene da pensare alla grancassa suonata dopo un singolo incidente che qualche tempo fa ha visto per protagonista il giovane ospite di un campo nomadi romano.