Quante sono le cose che durano ventiquattr’ore a partire da certi abbonamenti a servizi virtuali, pensate al wireless in alcune strutture turistiche ma anche i biglietti giornalieri per i mezzi pubblici, d’altronde lo dice il nome stesso. Le più belle cose vivono solo un giorno, come le rose, e non sono certo io il primo a dirlo. Il sabato e la domenica durano così sulla carta, poi però al lunedì ti rendi conto di essere stato fregato, c’è sempre qualche ora marcia come quando compri la frutta e ti mettono i pezzi peggiori di cui si vogliono disfare in fondo, nel sacchetto di carta. Questo perché in realtà il tempo dovrebbe a consumo come alcuni servizi che oggi stanno avendo un vero e proprio successo commerciale. L’assicurazione, per esempio. Perché pagare un prezzo annuale quando guidiamo solo due o tre ore a settimana. Prendi la macchina per una gitarella fuori porta che è una bella giornata e l’assicurazione si attiva nel momento in cui schiacci il pulsante di apertura elettronica sulla chiave. Il costo ti viene automaticamente addebitato sulla carta di credito e ci si possono inventare millemila prodotti accessori a seconda se usi l’auto poco o tanto, tipo i km accumulati e a fine anno hai degli sconti o buoni benzina. Ecco, la vita dovrebbe essere più o meno così. Ci sono un sacco di episodi in cui il tempo che passi è sprecato, certo è difficile dirlo a priori ma con un po’ di esperienza le “sòle” le riconosci da come ti si presentano. Sai già in partenza se un’occasione è sprecata e così non attivi questa specie di telepass esistenziale. Pensate a quanto dureremmo con una modalità in questi termini. Ci sono cose, per esempio, che facciamo per amore e chi se ne importa se buttiamo via del tempo. Ami una persona e stai lì a osservarla anche quanto compila il 730 e tu non te la senti di allontanarti perché comunque il fatto solo di rimanere vicino vale il credito che si consuma. Anzi, quello che provi è una sorta di servizio aggiuntivo grazie al quale la vita non costa nulla. Il rovescio di questa medaglia è che i secondi, quando l’amore va in rosso, costano un botto, come le telefonate ai cellulari che faccio dal fisso con Fastweb. Anche solo una conversazione di circostanza, quelle che si hanno quando si ha più poco da dire, e solo lo scatto alla risposta ti toglie interi pomeriggi di futuro.