il problema del suono è che non si vede

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La teoria dominante è quella dei fantasmi in casa, ma attenzione perché se ci credete questo è solo il livello 1 di un processo irreversibile di paranoia. Se non trovate le chiavi anche se sono lì sulla mensola dove le avete lasciate la sera prima ma comunque siete talmente convinti di non vederle che poi davvero non le vedete e chiamate qualcuno in aiuto, la colpa è solo del vostro essere uomini, nel senso di individui di sesso maschile. Quindi nessuna presenza ultraterrena o spiritello che vi fa i dispetti approfittando della vostra distrazione cronica. Un tema già trattato nel film The Others, ovvero siamo noi quelli morti e trasparenti che stanno con la testa da un’altra parte e i fantasmi, quelli veri, hanno già il loro daffare. Le cose stanno saldamente al loro posto e se non ci credete fate finta di assentarvi e poi provate a osservare la stanza dal buco della serratura, o se avete le possibilità fatevi installare uno di quegli specchi che si usano per gli interrogatori oppure un impianto di video-sorveglianza fai da te, con qualche webcam da due lire. In casa da sola si muove solo la polvere, quello sì un vero mistero di cui non si conoscono origine, dinamiche e scopo.

Discorso diverso con i rumori. Le case, come sapete, scricchiolano, borbottano, si stiracchiano facendo gemere infissi e strutture portanti complice la terra su cui poggiano, il vento e altri elementi atmosferici meno invadenti ma che alla lunga si fanno sentire. Se poi vivete in un condominio è facile capire la natura di tutto quel casino anche quando apparentemente al piano di sopra sono tutti in vacanza. Ma ci sono cose che mi stupiscono ancora, sapete che nell’era di Internet dove tutto è possibile sono ancora i cari vecchi fenomeni fisici gli eventi che ci fanno rimanere a bocca aperta. Le voci della famiglia pugliese che vive al primo piano che escono distinte e perfettamente riconoscibili dallo scarico del bidet è un buon esempio. Oppure la filodiffusione che si sentiva nell’abat-jour della mia cameretta da ragazzo, non chiedetemi come fosse possibile ma era così, e non si trattava di uno di quei modelli di radio-lampada piuttosto diffusi negli anni 70. Un enigma che faceva il paio con l’audio dei programmi tv percepibile nell’intercapedine tra le perline e le pareti proveniente da chissà quale appartamento del vicinato. Insomma, non potete certo lamentarvi di solitudine: il vero silenzio non esiste, nessuno si prende gioco di voi o cerca di spaventarvi in qualche modo. Siete autorizzati, in casi estremi, a far buon uso anche del vostro amico immaginario preferito.

10 pensieri su “il problema del suono è che non si vede

  1. Da bambina potevo ascoltare, sebbene in maniera piuttosto confusa, le conversazioni al piano di sotto appoggiando l’orecchio al bracciolo di legno della poltrona. Ancor più straniante sentire le voci, sempre del piano di sotto, immergendosi nella vasca da bagno. Ma il vero divertimento è stato quando ho fatto spaventare tutti parlando da un tubo che sbucava dal balcone e che faceva risuonare la mia voce in tutto il piano terra. Mia madre m’ha sgamato dopo 5 minuti, purtroppo.

  2. speakermuto

    Be’, l’origine della polvere è in realtà ben nota: cellule morte soprattutto.

    Con un alimentatore di bassa qualità, l’overdrive per la mia chitarra elettrica mi faceva sentire voci di canali TV o radio, boh.

  3. questa dei pugliesi nel bidet mi mancava – è vero che siamo dappertutto, ma così… 🙂 anch’io sento le voci, quelle del figlio dell’inquilina del piano di sotto che manda affa la di lui madre. e non devo neppure avvicinarmi all’abat-jour!

  4. E le voci, la musica, la TV del vicino, quelli che si salutano nel portone e quello che telefona stando affacciato alla finestra.
    Un mondo di rumori…però in questo modo sai descriverlo davvero solo tu.
    Ciao Plus!

  5. in effetti è un po’ inquietante. Sei li nel pieno della tua privacy quando senti una discussione altrui. Forse all’estero non vogliono il bidet proprio per non impicciarsi negli affari degli altri.

  6. penso che abbiano qualche difficoltà ad accettare i bidet. all’estero, perché refrattari all’igiene ( che poi è una cosa che mi sono sempre chiesta: come fanno? una doccia ogni volta? e nei casi di dissenteria? 🙂 e so’ problemi! )

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