Il panel oggi è ricco di spunti interessanti, d’altronde queste conferenze in cui sempre più persone anziane, genitori attempati e nonni offrono la loro esperienza a ragazzi, giovani adulti e grandi con poca esperienza sono la migliore occasione per voi, gente con pochi anni sul groppone e continuamente in preda agli struggimenti delle scelte, per non ripetere errori o in generale evitare tutte quelle cazzate su cui noi ci siamo già scornati. Alcuni si sono lamentati del fatto che non utilizziamo Power Point ma queste sono sottigliezze. Quello che abbiamo da dire ce lo abbiamo tutto ben organizzato in testa finché l’Alzheimer non ci sorprenderà, ma è anche un tentativo per disintossicarvi da supporti per la ridondanza delle informazioni. Se vi dico una cosa che bisogno c’è di vederla anche scritta dietro? Cosa siete, idioti? Poi ogni tanto c’è qualcuno di quelli che pensa di sapere già tutto che dà di gomito al vicino perché non usiamo abbastanza termini in inglese, e io vi vorrei rispondere anche solo con l’ultima cosa che mi è successa: un relatore usa correntemente il termine “fallimento” nel senso di “errore” perché è una vita che dice e scrive “fail” quando saprete meglio di me che tra le due parole c’è una bella differenza. L’errore lo recuperi, con il fallimento chiudi le saracinesche e chi s’è visto s’è visto. Ma per il resto vedo tutti i partecipanti a questo ciclo di incontri sui contenuti della vita sempre gremiti di persone umili e attente a segnarsi le cose che suggeriamo. Scegliete questo anziché quello, il mutuo è meglio dell’affitto così non buttate via i soldi, non usate troppo gli auricolari ché poi a cinquant’anni vi viene il ronzio costante nelle orecchie, mettetevi la canottiera, dopo le dodici si dice buonasera, fate così e evitate di fare cosà eccetera eccetera. Sono belle iniziative che hanno la doppia finalità di farci stare tranquilli che il mondo che vi lasciamo sarà gestito da persone più capaci, dall’altra finalmente ci saranno più possibilità che qualcuno prenda l’iniziativa di provare qualche novità – non importa in che campo – ma comunque con quei fondamentali di istruzione, educazione e conoscenza della vita (passatemi il termine) indispensabili per non fare disastri sulle cose più comuni com’era successo nei primi decenni del nuovo secolo, quando per colpa di quelle stupidaggini che si leggevano sull’Internet tutto stava andando a catafascio proprio a causa di qualche post-adolescente sprovveduto.