C’è di mezzo una corsa di motociclette, io la chiamo così e non me ne vergogno, mica come voi che dite motogipi o, anzi, LA motogipi come se fosse un’entità femminile e non un pallosissimo circo di due ruote che girano in tondo e che in confronto la formula uno è una sequenza di Hollywood Party. Comunque c’è di mezzo questa gara di ieri se c’è così tanto da discutere, rannicchiata nell’angolo e avvinghiata a un cellulare da diciannove euro, e io davvero non capisco come sia possibile fornire così tanti particolari. Ok, ha vinto Tizio, Caio è arrivato secondo, Sempronio può aggiudicarsi il trofeo a fine competizione, la gomma doveva cambiarla dopo anzi non doveva cambiarla affatto. Come se davvero fosse possibile conversare ad libitum con una precisione invidiabile su temi come questo. Il problema è mio che ti sono vicino, d’altronde calcolare le distanze è un’arte ancora prima che un’operazione matematica e quindi, come tale, l’applicazione di una scienza esatta. Per certi animali costituisce la garanzia della conservazione della specie, in altre della sopravvivenza, a seconda se ci riferiamo a predatori o prede. Un salto per superare un dirupo o la diagonale per accorciare le distanze con il pasto quotidiano che cambia traettoria per sfuggire alla battuta di approvvigionamento. Evitare te e il modo in cui trascorri i giorni di festa. Ma tranquilla, non esiste una regola. Non esiste un manuale su come passare il tempo libero. Mai riempire di aspettative un giorno ingrato come la domenica pomeriggio, che da una parte ti illude che tutto è per sempre e dall’altra si esaurisce presto come il menu di pasto mediocre consumato in un altrettanto insoddisfacente ristorante orientale, con la camicia buona che poi puzza di involtino e i fiori finti sul tavolo a fianco della grappa cinese. Non ci sono metodologie di sopravvivenza standard: darsi reciprocamente i suggerimenti sulle corrette procedure con cui svolgere certe azioni è un’arma a doppio taglio, nel senso che si acquisiscono competenze ma talvolta si ha la certezze di amare verità. La pressione alla mattina, per esempio, non bisogna misurarsela perché si ottiene un valore falsato dall’aumento fisiologico della stessa dovuto al risveglio e al mettersi in piedi. La pressione alla sera, però, a seconda di cosa succede la giornata, di chi ci capita di incontrare e di cose come il, pardon, LA motogipi, può però anche andare peggio.
bello mi è piaciuto
grazie 😀