I presagi del raduno delle 500 si manifestano almeno un centinaio di km prima, con l’epifania di un partecipante che sbraita alla colonnina di emergenza in autostrada. Ha le mani libere perché, come saprete anche voi, si tratta di dispositivi costruiti come i citofoni, quindi una volta esercitata la pressione sul pulsante di chiamata non c’è nient’altro da reggere. Questo gli consente di mimare coi gesti il problemi di cui la sua auto d’epoca, bloccata in panne poco distante da lì, è rimasta vittima. Il movimento è lo stesso che facevo mentre tentavo di spiegare all’operatore di un analogo call center di soccorso stradale tedesco il concetto di kaputt, morto, defunto, a proposito del motore. Il problema sarà lo stesso. La 500 vecchio modello e tutta tirata a lucido è immobile con il cofano spalancato come un animale che sta per divorare la sua preda, ma il dubbio è se il motore sia davanti o dietro. Non mi ricordo. Quando poi passo davanti al presagio successivo, quattro modelli di 500 piuttosto bizzarri che davvero sembrano usciti da un cartone animato della Pixar, comprendo che c’è qualche manifestazione a tema in zona, un raduno appunto. Combinazione devo parcheggiare proprio lì, e mentre aspetto che gli alzacristalli elettrici completino il comando che gli ho impartito, penso che l’uso della forma “combinazione” più qualcosa l’ho imparato dai miei genitori e si dice soprattutto quando si sta facendo un favore ma non lo si vuole far pesare, per evitare di gravare sul prossimo e di non disturbare costringendolo a essere obbligato a compiacerci o a ricambiare in qualche modo dando adito alla nascita di una relazione superiore alla semplice conoscenza. Un esempio? A:- “Ma non dovevi portarmi su per cinque piani di scale quell’armadio da solo!”. B:- “Guarda, combinazione volevo salire in un posto in alto e fare un po’ di esercizi per i bicipiti, in più avevo le mani libere”. Mentre vedo un gruppuscolo di praticanti di quest’hobby – che sicuramente ti costringe ad avere un box supplementare – descriversi reciprocamente le evoluzioni con cui hanno elaborato i loro bolidi, osservo come sarebbe semplice avvicinarsi pur essendo uno sconosciuto. Magari è gente che si scambia consigli meccanici quotidianamanente su un forum specifico però non si è mai vista in faccia, quindi potrei andare da loro, fare qualche cenno con la testa, dire qualcosa sul mio carburatore o sulle candele che ho scelto (sto sparando a caso) e poi spacciarmi per Benza67, un nick efficace per gli appassionati di automobili. Oppure fare come quelli che si danno appuntamento la prima volta dopo varie frequentazioni sul web. A:- “Come farò a riconoscerti?” – B:-“Terrò in mano una copia del tuo blog”.