cronache della vigilia

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No, non è certo un giorno come tutti gli altri e nessuno sembra comportarsi come se lo fosse. Qualcuno sta salendo le scale dal meno uno al secondo piano fischiettando strofa e ritornello di “Heart of glass” di Blondie, non è una melodia delle più semplici in più ci sono pause anomale da rispettare e, se proprio si vuole andare a tempo, c’è almeno uno dei ritornelli con una battuta dispari e nessuno si ricorda mai quale. Più o meno contemporaneamente, ma in un altro posto, una mamma sbaglia clamorosamente squadra di pallavolo, che detta così, fa già sorridere di per sé. Voleva accompagnare la figlia a provare una compagine fortissima di un paese vicino così ha cercato informazioni sul sito internet ma ha trovato la società sportiva sbagliata, così la figlia si è allenata con un gruppo di giocatrici più che dilettanti. Ora entrambe, madre e figlia, sono al telefono con mia moglie che non nascondono la delusione dell’equivoco e a scambiarsi particolari su questo aneddoto divertente, ci sarebbero infatti altri dettagli da sottolineare ma ho finito i sinonimi per definire un team di volley senza specificarne il nome proprio e cadere in ripetizioni. Poco dopo il ministro Maria Elena Boschi inizia con il suo repertorio di moine e faccette e occhioni spalancati e labbra lucide a un talk show in prima fascia serale tanto da rendersi più insopportabile di quanto normalmente è, d’altronde ve l’ho detto che non è certo un giorno come tutti gli altri e nessuno sembra comportarsi come se lo fosse.

Arriva poi il momento di radunare i compiti svolti, anche se l’equivoco di esercitarsi lungo un’estate transitoria come quella di passaggio dopo la scuola primaria lascia sgomenti un po’ tutti. Nel dubbio, è bene infilarli in cartella. Ecco, lo zaino nuovo, che era diventato un incubo, perché cercandolo in rete poi per per le settimane successive tutto era diventato un megastore Eastpak, con banner e pubblicità Eastpak in tutte le pagine e questa cosa della pubblicità sull’Internet ha davvero rotto il cazzo anche perché non credo di aver mai cliccato su un prodotto suggerito da questo sistema compulsivo di advertising in vita mia, nel senso che so quello di cui ho bisogno, dove e come cercarlo. Mi chiedo anche quanto sia redditizia la pubblicità online, o almeno questo tipo di pubblicità rispetto a quella più subdola ma efficace, quella del marketing nascosto sotto le sembianze di notizie, commenti, post e amici e gruppi di socialcosi apparentemente indipendenti.

Ma, messe a tacere le polemiche, è meglio fare il punto sui libri di testo, sulla cancelleria e chissà se, il primo giorno di prima media, serve portare un quaderno. Nel dubbio, qualche foglio a righe e qualche foglio a quadretti in un contenitore è meglio averlo a portata di mano, non si sa mai. Che poi questo darsi da fare per i figli alle medie può essere un controsenso. Io me l’ero sbrigata da solo, non mi aveva accompagnato nessuno il primo giorno. Conoscevo già la sezione in cui ero stato estratto, tutta maschile e senza nemmeno un compagno delle elementari, ma nel giardino della scuola non riuscivo a trovare il punto di raccolta della mia classe perché un pluri-ripetente si era messo davanti al cartello per nasconderlo ai nuovi arrivati come me.

La degna conclusione di questa serie di presagi è una pizza surgelata scaldata in forno e colma di peperoni, il cui ritorno mi sveglia in piena notte come segno inconfondibile che è meglio ricordare da qualche parte come è stata la vigilia dell’inizio di un nuovo ciclo della vita, quella di mia figlia e di conseguenza la nostra di genitori. Forse ho fatto lo stesso prima del primo giorno di scuola elementare, ma mi viene il dubbio perché questo blog mi pare non fosse ancora nato.

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