il peso dell’IL

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Avete presente quegli assurdi desideri impossibili che i più sprecano con cose come la pace nel mondo, l’immortalità, accoppiamenti multipli con supermodelle, l’attribuzione arbitraria di ingenti ricchezze senza nessuna logica macroeconomica, l’incolumità eterna e altre baggianate da genio della lampada? Ecco, io sceglierei senza pensarci due volte di trovarmi ad ascoltare una conversazione tra due antichi romani nel periodo alto-imperiale per sentire com’era realmente il latino parlato nell’urbe. Che cosa ci volete fare. C’è gente come me che prima di ritrovarsi la testa atrofizzata dai social network (davvero non ricordo come facessi a trascorrere il tempo prima che ogni momento prevedesse l’utilizzo di un dispositivo connesso alla rete) e di plasmare la mia attitudine logica agli scambi di battute a sfondo ironico e dal numero di caratteri contati su qualunque argomento è stata appassionata di Latino e lo ha scelto pure come materia della tesi di laurea dopo aver dato con profitto tutti gli esami attinenti e con il massimo dei voti. Oggi, a ventuno anni dal giorno in cui ho portato a casa una lode e una stretta di mano della relatrice, non riesco più nemmeno a tradurre la più banale epigrafe sugli affreschi delle chiese. Ecco perché, come desiderio di riserva, vi chiedo di tenermi un posto negli accomppiamenti multipli con le supermodelle.

6 pensieri su “il peso dell’IL

  1. Ci ho impiegato un poco a capire il titolo, ma ci sono arrivato. 🙂

    Io uguale, ma dovrei sostituire latino con fisica.

    Supermodelle no e nemmeno accoppiamenti multipli. Me ne basta una che mi piaccia con la giusta dose di voglia di accoppiamento. Con me, ovviamente. Lasciatemela come desiderio di riserva. ‘-)

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