consolare gli afflitti

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Così penso di chiedergli perché sta piangendo non tanto per impicciarmi degli affari suoi ma perché sembra essere diventato un dovere quello di intervenire sempre e comunque con gli amici che manifestano qualche difficoltà, anche a rischio di agire a sproposito ed è una cosa con cui alcuni, me per primo, devono ancora prendere le misure. Con Jose è andata così. Tutti a chiedergli che bisogno c’è di prendere i tranquillanti e berci dopo, quando ha due fidanzate entrambe strafiche, un lavoro pesante ma sicuro e redditizio, una macchina a meno di non sfasciarla una volta in cui è strafatto come ora, una casa a meno di essere sbattuto fuori per lo stesso motivo e soprattutto tanti amici che gli fanno i professori di buone maniere come noi ora ed è a quel punto che ingoia altri due tavor e li butta giù con una golata di amaro Montenegro. Ora vedi uno piangere e accendi la sirena e ti fai in quattro no? Insomma, mi tira fuori una fototessera di una mai vista con un’acconciatura smaccatamente maschile ma per il resto passabile e mi dice che è da qualche giorno che sta con questa new romantic e non è mai stato così felice. A un’occhiata piú attenta riconosco trattarsi di quella che tutti chiamano la cucustrilla, una crasi azzeccata e sin troppo vezzeggiativa tra cocorita e pipistrella, quella che si accozza sempre allo stellone, che è soprannominato così per via delle punte in cui si cementa i capelli con la lacca. Sarebbe da guastargli tutto con un po’ di sano cinismo da fine gennaio e ricordargli tutte le altre volte in cui mi sono sorbito le sue invettive misogine ma chi se ne frega, domani o dopo gli busserà alla porta un ex che rivendicherà uno strascico con cui competere o addirittura da prendere a pugni, questa cosa comunque del gruppo e dell’amicizia per cui bisogna mettere al riparo gli sprovveduti e chi si caccia nei guai deve finire. Mi viene d’istinto però voltare la fototessera e sul retro noto la data di ieri scritta a penna e mi accorgo che oggi è oggi, ed è l’ultimo giorno utile per una cosa importante, una scadenza per la quale so già che non avrò alcuna proroga. Non c’è nessuno a farmi da agenda, e penso che questa si che sarebbe una funzione utile che dovrebbero ricoprire le persone che ti circondano.

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