Pagina 99, “Chiediamolo alla rete, o l’illusione di salvezza della democrazia digitale”: La democrazia diretta nell’epoca della rete è spesso venduta come soluzione per i mali della nostra democrazia rappresentativa. Eppure, la democrazia del clic comporta più rischi che opportunità.
minima&moralia, “Il M5S, Minervini, Vittorini, il cancro, e la difficoltà di chiedere scusa che riguarda tutti noi”: Quelle scuse non sono firmate, è la prima cosa che ho pensato leggendo ciò che ancora il virus linguistico su cui sto ragionando mi portava a classificare come “il comunicato n.9″ del Movimento 5 Stelle Attivisti Lecce. Una condanna sotto le coltri delle scuse, e per di più senza persone fisiche a cui fare riferimento. In realtà oggi quasi nessuno riesce a scusarsi più di nulla in pubblico. È la retorica del discorso dominante a sconsigliarlo. Pensiamoci: quand’è l’ultima volta che qualcuno, fuori da una dimensione privata, ha ammesso di aver commesso un errore, una grave leggerezza, e si è scusato senza aggrapparsi alla fictio delle cause peggiori degli effetti? (“È vero, ho sbagliato, ma il mio è stato un fallo di reazione a qualcosa di molto più grave, dunque l’errore, anziché mettermi dalla parte del torto, evidenzia paradossalmente quanto io sia dentro il giusto”).
L’undici, “11 musicisti dell’orchestra”: In realtà ogni direttore può scegliere, anche a seconda del repertorio in programma, una disposizione differente, scambiando fra loro ad esempio i secondi violini e i violoncelli/bassi, oppure viole e violoncelli. Gli unici che stanno sempre nella posizione alla sinistra del direttore sono la i primi violini (la fila dei primi violini, in gergo), guidati dalla “spalla” che è il primo violinista alla sinistra del maestro. Fra gli archi c’è poi la fila dei secondi violini, guidata anche in questo caso da un violinista di riferimento chiamato spalla dei secondi violini, la fila delle viole con la spalla delle viole e così via per i violoncelli e i contrabbassi. Per tutti gli altri strumenti invece non si parla di spalla ma, ad esempio, di primo flauto, primo oboe, primo fagotto e così via.
Polaroid, “XXLink – Oggi vent’anni fa, il Link a Bologna”: Uno spazio che, come racconta bene Damir su Soundwall, era pura fantascienza, non solo per la Bologna del 1994, ma proprio per l’Italia. Uno spazio (centro sociale? club?laboratorio? ogni definizione sembrava inadeguata) dove andavo anche senza sapere cosa c’era in programma (e non sempre era chiaro come fare per capirlo), ma in cui potevi stare lì e imparare, vedere cose che non avresti mai trovato da nessun’altra parte, stupirti o anche solo scioglierti davanti alle casse, tra strobo, fumo e laser.
La valigia di Van Gogh, “Dal treno”: Ieri ho visto due ragazzi di colore camminare, con serena indifferenza, a fianco di tre Ferrari [clic]) Le strade, con le prime luci del giorno e senza presenze umane, si rivelano in tutta la loro nudità [clic]
In coma è meglio, “Uno non vale uno”: Certo, se uno guardasse la foto di quest’uomo noterebbe subito che è pettinato come adesso si usa fra i ciarlatani ma purtroppo non tutti prendono con la dovuta serietà quello che la pettinatura di una persona dice, e così succede che, se uno vale uno e la competenza vale zero, le chiacchiere di un ciarlatano qualsiasi valgono tanto quanto un editoriale di Nature.
Loredana Lipperini, “Il comportamento responsabile degli adulti su Internet”: Elenco parzialissimo di tweet e status di persone adulte con ruolo pubblico
Lunanuvola, “Sorelline, su la testa”: Ne abbiamo uccisa un’altra, in quel di Torino. Perché quando ti butti dal balcone a 14 anni c’è qualcosa che non va attorno a te, più che in te. Specificatamente, pare, quel che stava attorno alla ragazzina le ha detto che non era abbastanza BELLA per vivere.
Francesco Costa, “Una vecchia storia sul mio blog, con colpo di scena finale”: 2014 Ricevo di nuovo un’email dal docente. Salto sulla sedia. Poi clicco e capisco che è una di quelle email che si inviano da sole quando si clicca un link malevolo: sono all’estero in vacanza, mi hanno rubato tutto, mi mandi dei soldi con Western Union? Toh, penso, chissà su cosa ha cliccato il docente.
Pinocchio Non C’è Più, “Il nostro George non beve caffè”: I padri di oggi si vestono alla moda, son ragazzi cresciuti, con la barba strategicamente incolta, spingono passeggini variopinti e raccolgono migliaia di volte ciucci, scarpine, sonagli, pupazzi, cuscini e lattine di birra.
Civati, “Il Pd andrà benissimo alle elezioni europee”: Quindi, almeno per me, il problema si è già spostato su un altro piano: chi il Pd manderà in Europa. Se manderà esponenti laici, liberali, di sinistra, come piace a me, da elettore prima che da dirigente.
Alessandra Daniele, “Riformat”: Se Renzi il cazzaro può riscrivere la Costituzione in comic sans, se Salvini il carrista può enunciare teorie economiche coi rutti, allora chiunque può dire la sua nel talent show della corsa alle “riforme” in Italia. Ecco quindi alcune proposte.
Gente Di Passaggio, “Stronzo”: Sì, stronzo. Perché non mi hai rubato solo la bicicletta. Mi hai rubato tutti i chilometri che avevo fatto e quelli che ancora dovevo fare. Le sveglie all’alba della domenica, con il sole che ancora non scalda e qualche volta la nebbia. Le strade verso il lago e quelle verso la montagna, anche quelle dove mi sono perduto. Le magliette da lavare, i pantaloncini consumati, le scarpe con la suola rigida.
Canzone del giorno
Lykke Li – No Rest For The Wicked