alcuni aneddoti dal futuro degli altri |17.02.14

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Francesco Farabegoli, “Breve storia del Sanremo Alternativo”: A un certo punto i miei amici hanno iniziato ad essere seriamente coinvolti in alcune cose musicali di stampo, diciamo, trasversale: indie rock e simili. Le riviste pompavano i gruppi, noi li si ascoltava, i concerti si riempivano. Credo sia sempre stato così, ma è stato solo da metà degli anni novanta che queste cose hanno iniziato ad essere considerate un vivaio da cui prelevare artisti per svecchiare il concetto di canzone italiana così come scaturisce dal Festival di Sanremo.

Beni Culturali 3.0, “DEUE DECLUME STATOM: Il Sacro Monito Veliterno”: Se si vuole analizzare l’aspetto linguistico dei Volsci e capire le modalità scrittorie da loro espresse, bisogna avvicinarsi a due iscrizioni che rappresentano forse la massima espressione volsca in ambito letterario, anche se si tratta di brevi frasi tutt’altro che di semplice comprensione. Dopo la più famosa accetta miniaturistica di Satricum, l’attenzione balza subito sulla c.d. Tavoletta di Velletri, oggi al Museo di Napoli.

Ho un libro in testa, “Uno scrittore e il suo editor: Carver e Lish”: se si deve parlare di editing – vale a dire della pratica di lavoro sul testo in cui un professionista affianca l’autore per individuare eventuali problematiche e risolverle – sempre si cita il binomio Raymond Carver-Gordon Lish, raccontando di come il secondo abbia lavorato di gran lena (e gran forbici) sui racconti del primo, sfrondandoli a tal punto da renderli altro da sé e contribuendo in maniera decisiva (forse) al loro successo.

poco mossi gli altri mari, “Telefono casa”: Certo, con tutta questa tecnologia un guasto è sempre in agguato, e allora sono cazzi, perché hai voglia a trovare un elettricista da queste parti. Per fortuna ho studiato ingegneria elettronica, come voleva mio papà che era un umile meccanico ma bravissimo, e con schede e circuiti me la cavo abbastanza. Per esempio, quando la cyclette è impazzita o il termostato della dispensa è andato in corto. Qua ce ne sono spesso, di piccoli guasti da riparare. Adesso per esempio tocca alla parabola: ultimamente fa qualche scherzo, gli schermi si riempiono di neve, l’audio impazzisce. Inutile, devo pensarci io. Prendo la mia cassetta degli attrezzi superfornita, mi copro bene e esco, perché la centralina è sul tetto.

Il Deboscio, “I 15 prossimi possibili ministri alla Cultura”: Alessandro Baricco dice no a Matteo Renzi. “Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla. Spero e credo che con Matteo troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è un punto forte del suo programma: quello dell’educazione“. Lo scrittore smentisce così le voci che lo davano come prossimo ministro della Cultura. Vediamo dunque i 15 più quotati al momento per ricoprire la carica.

La lettura, “Rivalutare Togliatti”: Così, il suo partito divenne un particolarissimo ibrido, un prototipo europeo pieno di involuzioni ed evoluzioni, progressismi e reazionarietà, passi in avanti e passi indietro, capacità di comprensione rapida degli eventi storici e ostinazione ottusa nel ricorrere alla difesa del grembo sovietico (anche per ragioni economiche, certo, è quello che si ripete da anni, ma queste ragioni non sono sufficienti a spiegare una complessità inestricabile). E su questa contraddizione — sia virtuosa (il miglior part ito comunista europeo, in senso democratico) sia viziosa (il partito più ottuso nei confronti di coloro che dissentivano) — si costruisce tutto il resto della storia della sinistra nel Novecento (e oltre).

Melissa Satta, “Camicia di jeans: un must have (pt. 2)”: Si tratta di un indumento che si adatta a numerosissimi look, anche molto diversi tra di loro. Possiamo decidere di abbinarla a look più sportivi (un esempio lo vedete nella prima foto) con ai piedi un bel paio di anfibi/boots o delle semplici sneakers. Oppure possiamo benissimo abbinarla ad un look aperitivo/sera con delle scarpe con il tacco e un pantalone nero.

Canzone del giorno
Anna F. – DNA

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