La Stampa, “Dai fantasmi del ’44 riemerge il “Treno degli italiani””: Il 4 gennaio di 70 anni fa partiva da Roma un convoglio diretto a Mauthausen: a bordo trecento deportati politici, rastrellati dai loro connazionali.
Castelli in aria, “Il resto della vita”: Fuochi d’artificio su San Pietro e lanterne cinesi in ogni porzione d’orizzonte. Lo scorcio di una bella casa dalle finestre nel palazzo di fronte, con le luci spente ma le candele accese, i divani bianchi, i colori soffusi dell’albero addobbato. Però non mi ci vedo tanto, a vivere in una casa così. Fin troppo bella.
genova da un altro punto di vista, “Spianata Castelletto: Non vuoi pagare il servizio? Non sederti!”: Il sempre sorprendente Don Paolo, siciliano, si è ormai adattato alla ruvida ospitalità ligure. Famoso soprattutto per le sue granite, è noto anche su Tripadvisor (illuminanti le recensioni) e su Foursquare.
Dear Miss Fletcher, “Cose insolite che si leggono su un portone dei caruggi”: Comunque volevo dire che noi a Genova siamo socievoli, ve lo posso garantire. E abbiamo anche le idee chiare, che si sappia.
Malapuella, “Cicci”: Poi la tieni in braccio e fa ancora le fusa, occhi gialli gialli, e spinge la testolina contro la mano e protesta perché lo sai che i baci non le sono mai piaciuti e fa un miao come dire “lasciami andare” e allora la accarezzi piano mentre se ne va.
onirismi et onanismi, “Le cabine telefoniche e i gettoni”: C’è stato un periodo in cui, poco prima che le togliessero definitivamente, avevano inserito anche l’opzione per mandare messaggini al cellulare, e allora era un tripudio adolescenziale di Mi piaci o di Sei bellissimo in caratteri neri su fondo verde. Si collezionava anche le schede telefoniche noi, io ne avevo una con una volpina arancione che mordeva fili d’erba, ma ce n’erano anche di rarissime come quella col papa o con la torre di pisa. C’era gente che si era comprata il quadernino apposta per tenerle in ordine.
Radio Free Mouth, “Brava”: Da un lato, lei resta convinta che la sua età le fornisca una saggezza inconfutabile; d’altro canto, io non riesco a perdonare lei e il mio defunto padre per le scelte che hanno preso nei confronti della mia vita, negandomi la professione di musicista – un sogno poco pragmatico, direte voi, ma riuscite a immaginare di condurre un’esistenza che non sentite realmente vostra?
Vetrocolato, “Coniectura”: Mi volterei su un fianco per guardarlo dormire, con la sua bocca socchiusa e il petto che si alza e si abbassa regolare, gli occhi che seguono il ritmo dei sogni e le braccia stese lungo i fianchi. Poi arriverebbe nostro figlio o nostra figlia che sarebbe messa fra di noi e allora saremo in due a non dormire, che la creatura dormirebbe anche nell’acqua. Plausibilmente sarei solo io a non dormire.
Grazie Plus 😉