vendesi collezione completa di agende con contenuti personali dal 1977 al 1992

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Quindi l’effetto di  rileggere certi diari o agende che capitano sottomano inaspettatamente durante le visite ai genitori sotto le feste è lo stesso di visionare i nostri attuali blog quando avremo settant’anni. Che vergogna. Prepariamo quei marchingegni che usano gli anziani per distruggere documenti di vitale importanza come le bollette dell’Enel del 1994 prima di gettarle nella raccolta differenziata perché non si sa mai che a qualcuno, prima di farne carta riciclata, non venga voglia di leggere quanto ha consumato uno nel mese di marzo per poi risalire all’indirizzo e correre a svaligiare l’appartamento o, peggio, mettersi a rovistare nella rumenta per dire a tutti che l’utente xyz ha pagato una bolletta di quarantottomila lire. Che onta. Ma che vado dicendo? Quando cercheremo di occultare ai nostri nipotini questi sproloqui messi per iscritto per chissà quale gloria digitale ci toccherà gettare chissà quanti dischi fissi o non ben definiti spazi cloud nel cesso e tirare lo sciacquone sperando che sia sufficiente a cancellare tutte le corbellerie che ci sono passate per la mente intorno ai quaranta e rotti. Quasi peggio, quindi, delle rime messe nero su bianco per la darkettina delle superiori, dal momento che da individui grandi grossi maggiorenni e vaccinati e – nel mio caso – con famiglia e prole al seguito ci si aspetta un po’ di stabilità pratica e non certo spleen da tanto al mucchio e per giunta virtuali. Non si finisce mai di scoprire che è sempre bene tenere accesa quella telecamera di auto-videosorveglianza pronta a mandare messaggi minatori quanto si oltrepassa il confine della ridicolaggine che è poi quella che ci salva dalle figuracce con un bel reset completo di qualche contenuto – scritto, registrato, composto, dipinto, fotografato ma sempre spinti da velleità artistiche – che per fin troppo abbondanti porzioni della nostra vita abbiamo accumulato in maniera bulimica nella speranza che un talent scout passi per caso e ci copra d’oro tanto quanto è il nostro valore. Quindi ve lo do come consiglio: è meglio smettere qui. Iniziate voi, il tempo di sbrigare due faccende e poi vi seguo.

19 pensieri su “vendesi collezione completa di agende con contenuti personali dal 1977 al 1992

  1. Caro Plus, se pensi ci sia un reset per quello che scrivi sul www, ho paura che avrai delle delusioni. Le cose più compromettenti per quando avrai 70 anni stai sicuro che qualcuno le ha già copiate e messe da parte. 🙂 E anche il tritacarta, prendilo con livello di sicurezza S3 ( http://www.euroffice.it/community/post/Missione-Sicurezza—I-livelli-di-sicurezza-DIN ) se non vuoi che qualcuno ricostruisca la tua bolletta del 1994.

    Io sono tranquillo: tutto quello che ho scritto è ancora difendibile… nel suo contesto. Perché se quello che ho scritto nel 1996 oggi è una scempiaggine, nel 1996 non lo era affatto, soprattutto tenendo conto dei miei 26 anni. Voglio dire: assieme ai bit compromettenti è possibile anche associare un timestamp. 🙂

  2. se riprendo il diario segreto dell’adolescenza c’è scritto un bel Tro.. ad una tipa che mi aveva soffiato il ragazzo che mi piaceva. Se riprendo il diario delle superiori c’è scritto di un sogno erotico mai realizzato e rimasto nero su bianco sulle prime pagine del diario, quelle dei primi di settembre, dove non ci sta scritto nulla perchè la scuola comincia il 20. poi se rispolvero il blog quando all’epoca c’era il windows live ci sono un paio di post dedicati ad un cretino che di punto in bianco mi ha mollata come se fossi carta straccia. che dire. per me sono ricordi, non devono confondersi con l’attualità. però. su vecchi cellulari risalenti all’era dell’analogico c’erano salvati numeri e messaggi compromettenti. ho fatto una pulizia completa. non sia mai che qualcuno li trovi e crolli l’immagine della santa donna che io sono!

  3. Io mi cimentavo in poesie e racconti, si vede che questa cosa del blog doveva uscire prima o poi. Ma sono ricordi così remoti che sembrano risalire a un’altra persona che, a dirla tutta, trovo piuttosto ridicola.

  4. Mi è capitato non molto tempo fa di riprendere in mano i miei diari di medie/superiori… l’unica cosa buona che ci ho trovato è una foto di classe delle medie, ma non nego che rileggere di certi piccoli amori, che allora erano immensi, mi ha commossa

  5. le cose fatte da poco tempo le getto via – o cancello, se virtuali – senza se e senza ma. Ho imparato a reagire alla sindrome da accumulo compulsivo. Su quelle più remote manifesto ancora qualche ritrosia, anche se sono molto più imbarazzanti. Non ti dico le poesie da anarco-insurrezionalista quindicenne. Chissà come reagirò alle attuali velleità da blogger. Magari la demenza senile di impossesserà di me in tempo utile e dimenticherò tutto, password compresa. Stai pronta, Pendolante. Potresti essere la mia erede digitale.

  6. avevano, più o meno, lo stesso utilizzo del blog che mi ostino a tenere ” aperto”, un insieme di incredibili cretinate ad uso e consumo personale, allora. adesso con un’utenza più vasta, ma il senso, ah, il senso… è quello!

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