Dunque, a quanto sento e leggo in giro, sembra che The Newsroom non è da guardare perché doppiato a cazzo. The Newsroom, lo sapete, è la serie prodotta dalla HBO e ideata da Aaron “The Social Network” Sorkin, acquisita in esclusiva da Rai Tre – finalmente – e il cui primo episodio è andato in onda ieri sera. Pare che il pubblico italiano però abbia in ampia parte preferito le lesbo-avventure delle presunte fidanzate dei nostri politici da Santoro rispetto alla prima visione di un prodotto di qualità. Ora, è encomiabile questo amore degli italiani per l’attualità, quello che suona strano è che l’interesse sembra essere direttamente proporzionale alla torbidezza della vicenda. Ma nella sovraesposizione dei talk, e considerando che nei talk si parla solo di una persona, massimo due, una serata di svago potevamo anche prendercela. Che poi, svago per modo di dire. Le tematiche di The Newsroom, che è una serie sul giornalismo televisivo, attingono dalla cronaca e solo belle toste, anche se diluite nel modello delle vicende individuali e corali dei personaggi, come per tutta la fiction, del resto. Ma è indubbio il valore dell’opera. Sta di fatto che, terminata la sigla di coda ma sono certo che durante il live tweeting ci devono essere già state critiche a proposito, sembra che le voci italiane associate ai protagonisti non si possano sentire. Da lì pare che tutti abbiano già visto la prima stagione in inglese e la lezione di vita, oggi, è proprio questa: ma come si fa a vedere la tv doppiata? A me, lo sapete, piacciono le mezze misure. L’inglese lo mastico così così, e i sottotitoli mi danno fastidio, mi tolgono il piacere della visione e mi distraggono. Al di là del luogo comune che vuole l’Italia l’eccellenza del doppiaggio, vi dico che me fotto, non ho nemmeno fatto caso alla qualità dei timbri vocali tanto ero preso dalla storia, e pregherei tutti i puristi della lingua originale di dare ripetizioni di integralismo altrove, magari proprio stasera, approfittando del fatto che quelli come me seguiranno la seconda puntata in italiano.
Eh, ma saranno capaci di farne una battaglia. Non finisce mica qua. Conieranno anche un neologismo per insultare chi non è d’accordo, ma prima sarà necessaria la presa di posizione di qualche specialista delle battaglie inutili, non so…una presidente di qualcosa, o …
Il più bel post della settimana.
Grazie
Concordo con le mezze misure! Anche io amo in genere le voci originali (Lost, Fringe) che possono essere pure un ottimo esercizio di lingua straniera, ma gli integralismi mi fanno sempre storcere il naso. Insomma… a chi non piace resta la possibilità di guardarselo in originale, perché deve scassare i maroni?
Io l’ho visto in inglese e l’ho rivisto molto volentieri in italiano (e continuerò a farlo): sebbene sia un profondo estimatore della visione in lingua originale, spesso mi incuriosisce vedere la qualità con cui viene realizzato il doppiaggio.
Nel caso specifico il doppiaggio non mi è dispiacuto affatto: considerata la complessità dei dialoghi (Sorkin scrive dannatamente bene), la velocità con cui fa parlare i personaggi e la qualità della recitazione originale, credo sia stato fatto un buon lavoro (diciamo pure che ho visto molto di peggio).
son tutti sceneggiatori con i film degli altri
urka, grazie per questo commento che stamperò e appenderò 🙂
grazie per la solidarietà, il web purtroppo è pieno di persone che insegnano, mancando un uditorio immediato
Ho notato anche io la velocità dei dialoghi, mi sembravano nel complesso ben costruiti.Ieri serà però niente seconda puntata, mannaggia. Ci sono rimasto male (e mi ha rovinato il finale del post)
Di niente!