E alla fine ci sono cascato anche io. Ho installato un’app che ti dice il tempo che farà il per il futuro prossimo, almeno fino al sabato che viene e, considerando che oggi è domenica, sono ben sei giorni. Posso sapere se nel momento in cui partirò per le vacanze estive ci sarà il sole oppure no o cose anche meno nobili, come se oggi potrò stendere sul balcone i panni senza che la tromba d’aria Tizia o Caia mi costringerà a raccogliere calzini e boxer nel corsello dei box. E anche questa nuova moda di dare un nome agli eventi atmosferici che è in auge da un po’ qui in Italia, giusto per importare dall’estero sempre e solo gli aspetti meno utili. Non so, non potremmo copiare i tedeschi nel loro senso civico anziché tirare in ballo i protagonisti della mitologia o della letteratura classica per questo o quello, non considerando che al massimo la gente conosce i personaggi dei libri di Moccia e che si trova a disagio con la letteratura in genere, soprattutto quando fa un caldo porco. Già, siamo in estate, di norma le temperature sono elevate. Ed è facile chiedersi da quando le condizioni meteo siano diventate un argomento di discussione così diffuso, oltre il proverbiale più e meno con cui intrattenersi con gli sconosciuti nelle sale d’aspetto. Ci sono persino programmi che vanno oltre i consigli su prendere l’ombrello o indossare la canottiera, c’è tutto un mondo di meteo-star che entra nelle nostre case dalla tv, dalle riviste, dalla rete, per convincerci a desistere dai nostri piani perché – oddio – pioverà. Hanno un impatto sull’economia, riescono addirittura a farsi nemiche le associazioni di categoria in ambito turistico. Esistono persino canali televisivi monotematici dedicati alle previsioni del tempo. Così pensavo che cazzo ci sia da dire, come prima cosa. E poi perché se ne deve parlare. Se c’è il sole, bene. Se piove, amen.
Io non sopporto il “caldo africano” e neppure il “gelo siberiano”, non in quanto tali, ma per l’abuso che se ne fa su giornali e tv (Gelo siberiano? Avrebbe senso se a Milano si toccassero i -35. Caldo africano? Lo puoi usare se a Napoli sfiori i +52).
Attendo con terrore l’arrivo del “tiepido caraibico”.
É la prima cosa che fanno certe colleghe dopo acer timbrato il cartellino: aprono il pc e guardano le previsioni per il giorno dopo, dandone poi massima diffusione. Credo non abbiano di meglio da fare. Caselle postali vuote, nessun interesse e a lavorare ci pensano forse dopo. Poi vogliamo mettere? Se dici che arriva Caronte garantito che ti sembrerà più caldo
Anche questa cosa della temperatura percepita…mah! Hai ragione, se ne parla troppo!
Qualche hanno fa assistei ad un TG4 che ci informava, allarmato, che le temperature sarebbero state nella norma. Era estate e quindi calde. Da allora in famiglia abbiamo iniziato ad usare l’espressione “tiepidino killer”.
@fletcher
So che forse ai più la cosa pare irrilevante, ma la temperatura percepita non è una stupidaggine. Segue dei parametri discrezionali, è vero, ma dà l’idea di quanto (non)soffriremo per la temperatura che ci sarà. E’ un’informazione utile, se non è la sola della giornata… 🙂
ora che ci penso, il precursore di tutta questa fuffa meteorologica può essere identificato in Fabio Fazio
Te lo immagini se arriva Caronte in persona?
Qualche giorno fa ho assistito a una discussione di un gruppo di anziani su questo. Anziché lamentarsi del caldo si lamentavano del fatto che se ne parla troppo e lo si fa diventare un’ossessione collettiva.
Il TG4 è un campione del “weathertainment”