alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 24.07.13

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Cosa Mi Frega Di Assumermi La Bega?, “Sorridiamo, finché abbiamo i denti”: Che poi vuole anche dire proprio il gesto che uno fa quando è contento, spontaneo come il battito del cuore, di allargare le labbra e mostrare i denti, questa volta non in atteggiamento di minaccia, come fa il lupo, ma di condivisione di un momento, di un istante di felicità o qualcosa di molto del genere.

Come diventare il mio iceberg, “Radetzky”: E il pubblico che applaude durante la marcia di Radetzky? Cosa pensate voi musicisti?

Un, due, tre, VIA, “Musica aerea”: Audiocassette rigorosamente registrate ad hoc. Niente radio, ché l’antenna – mezza piegata dai numerosi colpi contro il muro scrostato della mia camera – non era abbastanza potente da adeguarsi al mezzo in (seppur lento) movimento. Ma tanto bastava, per farmi sentire al caldo, per farmi sentire abbracciata, colorata, (e soprattutto) cantante.

La teiera volante, “Autostop”: Prima degli anni ’80 e di Gioca Jouer l’autostop era una cosa seria. Essendo nato nel 1960, è stata per me una stagione breve che ho vissuto degnamente fino al suo epilogo inevitabile. Sì perché da un certo punto in poi, causa il boom catastrofico dell’eroina ed il proliferare di tossici e scoppiati, gli automobilisti non si sono più fidati. Fra l’altro film come The Hitcher del 1986 con Rutger Hauer nei panni dell’autostoppista psicopatico, non hanno certo aiutato.

Alessandro Robecchi, “Moratoria sui temi etici? E allora anche su Dolce&Gabbana! (e vietato paragonarsi a Tortora)”: Ora, messe da parte queste paure che affondano nei secoli e nell’ignoranza, va detto che in Italia la parola “moratoria” ha sempre portato un po’ sfiga. Almeno da quando Giuliano Ferrara lanciò la sua crociata antiabortista con tanto di simbolo elettorale: gli elettori furono meno numerosi dei pomodori ricevuti nei comizi. Ciò nonostante, vorrei avanzare anch’io, nel piccolissimo di questa rubrichetta, alcune proposte di moratoria. Eccole.

virginiamanda, “Lo prenderebbero in giro”: A volte penso a quelli che dicono “eh ma se chiamo mio figlio con un nome strano poi viene preso in giro dai compagni”, “eh spero che mio figlio non abbia il mio stesso difetto di [inserire a scelta] calvizie/ fianchi a pera/ miopia/ strabismo perché sennò poi sai come lo prenderanno in giro i compagni”, “eh non vorrei che mio figlio fosse omosessuale, non perchè abbia qualcosa contro i gay ma perché poi sai i compagni come lo prenderebbero in giro”, “eh mi dispiacerebbe per il figlio adottivo di coppie omosessuali, perché di sicuro i compagni lo prenderebbero in giro”

chi ha paura di virginia woolf?, “Sesso e volentieri”: per le ragazze il sesso tutti i giorni e al mattino è di una noia mortale! – l’ho detto! – Può andare bene quando gli ormoni pullulano come cavallucci imbizzarriti e nemmeno più di tanto. Se per il compagno di merende l’idea centrale è l’espletamento di bisogni incontrollabili con scatenamento compulsivo in occasioni… in tutte le occasioni, diremo pure, senza provare un minimo di scuorno, per le ragazze il discorso è ben più complesso e diverso.”

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