alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 07.06.13

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Tornasole, “Piccolo repertorio di malignità #1”: Per i lettori più affezionati, ma anche per i nuovi arrivati che non si sono ancora fatti un’idea del blog, comincia oggi su Tornasole la pubblicazione del Piccolo repertorio di malignità, la quale non avrà cadenza giornaliera, né settimanale, né mensile, né bimestrale, non seguirà percorsi tematici prestabiliti, né avrà premura di tenere conto della decenza, ma in tutto sarà irregolare, scostante, sprezzante, scorretta, scriteriata e screanzata.

Squonk, “In your eyes”: La donna si aggiusta uno degli auricolari. Ascolta un vecchio disco americano, chitarre e polvere e storie d’amore finite male come in un racconto di Carver.

stechiometria, “999”: Tre anni fa, ricordo, ci si guardava tutti con un po’ di sospetto, un po’ di timore, un po’ di non so ben cosa. E, soprattutto, guardavamo quelli di quinta che non stavano in classe, quasi mai, li vedevi seduti sui gradini a studiare poi, all’improvviso, chiudevano il libro e correvano a farsi la verifica o farsi interrogare.

Nessuno dice libera, “Il paziente Stefano Cucchi”: Andate a cercarvi i particolari, se volete, io qui, oggi, vorrei provare a fare con voi alcune riflessioni più ampie su questa vicenda. Mi costa molta fatica ragionare con distacco, farò il possibile per non difendere a spada tratta i colleghi coinvolti, chiedo a voi una fatica simile: quella di non cedere alla facile seduzione di gridare “Malasanità” o “Assassini!”.

Linkiesta, “Quasi trent’anni fa, quell’ultimo comizio di Berlinguer”: Sono le ultime parole pronunciate da Enrico Berlinguer, dal 1972 segretario del Pci, sul palco di Piazza della Frutta di Padova il 7 giugno del 1984, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale per le elezioni europee; quello che sarebbe stato il suo ultimo comizio.

Mamma mi ha punto una zanzariera, “…”: Credo che dietro al nostro umorismo splatter e ai nostri sms adolescenziali, si celi l’assoluta consapevolezza che se non ci appoggiamo l’uno all’altro, siamo fottuti.

theselbmann, “Il passato da trattenere”: Un giorno Archimede si sveglia e scopre che tutto ciò che serve può essere trovato nello spazio di una memoria grande come una pallina da golf. Tutto. Ma proprio tutto. Sarebbe corretto dire IL TUTTO. E quel giorno incontra quel ladro, un essere particolare, programmato per non avere memoria, che per sentirsi più umano gira la storia rubando le memorie conservate dalle tecnologie per serbarle. Commosso, Archimede fa in modo di richiamare la memoria del mondo, un turbine confuso di miliardi di piccole memorie individuali e collettive. QUANTA…VITA! Esclama il cacciatore-ladro.

Canzone del giorno
Bob Marley – “Waiting In Vain (Jim James Remix)”

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