Si chiama “Giallo” ed è il nuovo periodico pubblicato da Cairo Editore, sì, lo stesso de La7. Ma con il genere letterario che, qui in Italia, tira più di un carro di buoi credo abbia ben poco da spartire se ciò di cui parla sono i temi sui quali basa la sua pubblicità. Certo, non ho mai sfogliato una pagina di questa nuova rivista ma se devo trarre delle conclusioni dagli spot pluri-trasmessi tra i programmi di informazione di una delle poche reti televisive che meritano di essere ancore seguite, minandone la qualità complessiva, mi sembra davvero una novità di cui avremmo fatto volentieri a meno. Gli articoli citati nella pubblicità rimestano nelle storie più controverse della cronaca nera, quelle che hanno protagonisti ragazzine e adolescenti su sfondo di omicidi, crimini, stupri e violenze per tutti i (cattivi) gusti. Una selezione del peggio dei tabloid – e del peggio del nostro paese – per soddisfare gli istinti più beceri dei malati di informazione deviata, il tutto a un prezzo di sicuro interesse. La cosa mi tocca naturalmente solo di striscio, non ho nessuna intenzione di dedicarmi al culto della morbosità voyeuristica, ma che tra il tg di Mentana e gli approfondimenti di Gruber mi venga formulata una proposta di questo genere mi sembra un’offesa non tanto alla mia integrità di spettatore, mi basta cambiare canale come faccio quasi sempre con la pubblicità, ma poco rispettoso nei confronti di giornalisti del loro calibro. Mi stupisce anche che gli spot siano trasmessi in quella fascia oraria e tra quei programmi, proprio quando il target di riferimento si sollazza altrove con Striscia la notizia, gabibbi e varie amenità. Mi auguro che tutto ciò non sia un oscuro presagio del futuro editoriale de La7. Ce ne accorgeremo con il palinsesto della nuova stagione a seconda di chi sarà confermato e di chi farà le valigie, nel qual caso non sarà un giallo scoprire il perché.
Già il proliferare di trasmissioni che di questi episodi di violenza fanno il fulcro morboso é agghiacciante, ma evidentemente gli italiani le apprezzano. Così anche la7 si livella, verso il basso evidentemente
ultimamente la tivù è tutta una cucina inflazionata da mostri. che brutto fatto!