Pitchfork, “The National – Trouble Will Find Me”: The National may find it impossible ever to relax, but they have learned to stop struggling on Trouble Will Find Me, their leanest and most aerodynamic record yet. Most descriptors of the National’s musicianship– the exacting performances, Matt Berninger’s oaken baritone, the allegiances with the equally finicky St. Vincent and Sufjan Stevens– can double as evidence for self-serving arguments about how they’re “boring.”
Marco Campione, “Cambiamo la scuola, cominciamo da qui”: Ma allora chi sono i nemici dell’innovazione nella scuola? Con tutti i limiti di ogni generalizzazione, sono essenzialmente due blocchi di potere: i sindacati e l’apparato burocratico del ministero. Con una differenza, però. I sindacati fanno il loro lavoro ed è la politica che deve smetterla di confondere i rappresentanti con i rappresentati; più complesso invece il rapporto con la burocrazia ministeriale e qui la soluzione non può che essere legislativa. La somma di autonomia scolastica e Titolo V, se pienamente applicate, porterebbero naturaliter ad un ridimensionamento del potere del Miur a favore delle reti di scuole e dei territori. Si proceda. E in fretta.
Il blog di Sara R., “No, non sopporto quel 5 per mille a fondo perduto”: Il 5 per mille non premia il lavoro di squadra, non premia le idee, non premia i progetti, non premia la messa in rete di realtà ed esperienze, non mette in luce il lavorare assieme, qualora ci sia. E qualora un cittadino X volesse destinare in maniera casuale il proprio 5 per mille, beh, rischierebbe pure di devolverlo a una delle migliaia di associazioni che ha ottenuto un numero di firme pari a ZERO: realtà in cui non credono neppure i propri membri, realtà su cui varrebbe la pena di interrogarsi e chiedersi “esistono sul serio?”
Linkiesta, “Romeni di Roma, alla conquista del Campidoglio”: Tutti hanno messo in lista candidati di Bucarest e dintorni. Alemanno, Marino, persino Storace
Mazzetta, “Woolwich: colpa del razzismo o di Bin Laden?”: Se il quadro che si sta delineando dovesse confermarsi, appare evidente che non ci sia stato bisogno di grandi prediche per trasformare due giovani cristiani abitanti della Londra più povera e marginale, in persone che poi sono finite a uccidere a coltellate un uomo in mezzo alla strada in nome d’Allah, e che forse le ragioni della loro radicalizzazione siano da cercare più nelle responsabilità dei Lee James che in quelle dei Bin Laden.
Phastidio.net, “Il settimanale – 25/5/2013”
Rivista Studio, “PADANIA CLASSICS”: Intervista a Filippo Minelli, l’artista responsabile di un progetto fotografico sul “surreale” del paesaggio padano.
The New Yorker, “Edward Hopper’s Details”: Large foam-core boards stood pinned with reproduced photographs, sketches, maps, and other ephemera, looking like a scene from a detective movie: the evidence laid out for investigation. At first glance, the missing persons seemed to be the lost architectural structures of Greenwich Village on which Hopper’s most famous New York paintings were based.
Canzone del giorno
Valerie June – You Can’t Be Told
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E’ figo l’ultimo album dei national. Mi piace già tutto tutto.
davvero! Vengono in concerto a Milano il 1 luglio