Zona di frontiera, “Ipocrisie”: Il nostro ʺcasoʺ permanente (dico: il caso Berlusconi) si presta ormai, dopo vent’anni di stagionatura, ad utili considerazioni accessorie. Eccone alcune.
Vittorio Zucconi, “Lettera a una professoressa”: Uno Stato farebbe meglio a tagliarsi le stringhe della scarpe e il riscaldamento negli uffici prima di togliere fondi alla Scuola Pubblica. Ma proprio perché ferocemente laico e devoto alla istruzione di stato, brutta parola, non capisco le crociate contro quella privata e contro la funziona che essa esercita, anche di concorrenza e di stimolo per la Pubblica.
Luca De Biase, “L’elezione del sindaco della Città Metropolitana: un progetto da seguire”: si può affrontare in modo intelligente e civico l’organizzazione della vasta area nella quale vivono, si muovono e lavorano almeno sette milioni di persone, tra molti comuni e diverse province. La rete dei trasporti e delle strade, l’interconnessione dei luoghi di lavoro e di studio con le reti di comunicazione, la consapevolezza dell’unità territoriale nella quale si vive, sono precondizioni per migliorare. E in effetti si pone anche il tema istituzionale.
Rivista Studio, “Come funziona il diritto d’autore nello spazio”: La materia in esame è complessa: se intuitivamente la location dell’accaduto potrebbe far pensare a una zona franca della giurisdizione, in realtà la stazione orbitante si trova a “soli” 400 chilometri d’altezza, rimanendo nel raggio d’azione delle leggi sul copyright. E la matassa non accenna a dirimersi, se si considera che occorrerebbe calcolare su che paesi si trovava l’ISS al momento del video di Hadfield.
La linea d’Hombre, “Il cetriolino di McDonald”: Una persona è come un Big Mac. Arriva ad essere quello che è davvero dopo un percorso lungo, a seguito di studi, esperimenti e tentativi ma, alla fine, risponde a una ricetta determinata e immutabile. E la sua positività come persona, la sua affidabilità, la deve al rispetto infin pedissequo della ricetta.
PurtroPPo, “Probabile velocità eccessiva”: Sento un rumore forte, come di una botta su un bidone. Alzo gli occhi e vedo che sulla via principale, quella a tre corsie, un’utilitaria esce di strada. Un attimo, quasi sospeso. Entra nel fosso poco profondo. Il dislivello le fa da trampolino e la macchina vola.
Onirismi Et Onanismi, “rumore”: Sai che rumore fa una vita quando va in pezzi? Fa il rumore che fanno le campane del vetro, quelle verdi della differenziata, quelle che ci lanci dentro le bottiglie nei piccoli oblò di plastica.
Mazzetta, “Lo ius sòla di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle”: “Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita.” Non è vero, sia perché si può fare benissimo senza referendum, sia perché un tale tipo di referendum nel nostro ordinamento non è ammesso, si possono solo abrogare norme esistenti e gli effetti non li deve spiegare un referendum, ma chi propone questo o quello nella discussione pubblica.