trattami come se fossi una dea, “intervallo”: poi è venuto il pd. la fusione fredda. senza un’ideologia, senza una speranza, senza una passione. ci ho passato troppo tempo, sputato sangue, buttato ore, sorrisi, fiducia. in un partito sempre più di plastica, asfissiato da se stesso.
civati, “Perché non Rodotà?”: E si incazzano anche con me, che Rodotà l’ho pure votato. Tre volte. La risposta la trovate qui sotto: Rodotà non ha i voti, in quell’aula. Se il Pd non ha votato Prodi, è un po’ difficile immaginare che voti Rodotà. Perché c’è una parte del Pd che non guarda al M5S ma a destra. Spero sia chiaro a tutti. Ed è questo il vero problema.
Diciotto Brumaio, “Mi spiace signor Grillo, lei arriva tardi”: No, uno che ha in testa idee che coincidono con quelle di Grillo e Casaleggio, ma soprattutto con quelle di decine di milioni d’italiani, non verrà mai eletto né al Quirinale e tantomeno può essere incaricato a premier. Del resto è stato detto chiaro, anzi scritto nero su bianco, ossia che Roma deve proseguire sulla linea dettata da Berlino e Francoforte, cioè sul “tipo di decisioni politiche credibili che sono la precondizione per ottenere l’accesso all’assistenza della Bce”
Ella Nei Vicoli Persa, “Untitled”: Le risposte possono essere date, ma allora sono tutte menzogne. Tutte le filosofie sono menzogne. Tu fai una domanda e la filosofia ti dà una risposta che ti soddisfa o non ti soddisfa ti converti alla filosofia, ma rimani lo stesso; se non ti soddisfa, continui ad andare in cerca di qualche altra filosofia a cui convertirti, ma rimani uguale, non ne sei toccato per nulla, non sei cambiato.
Giulia Blasi, “Cose che il PD potrebbe imparare dalle Directioners”: Sono il gruppo di opinione più vasto di Twitter. Sono in grado di mantenere il comando dei trending topic a prescindere da quello che succede nel mondo. Sono coordinate, solidali, granitiche nelle loro convinzioni. Sono le Directioners, e il PD dovrebbe prendere esempio da loro.
Guia Soncini, “Poi una notte lasciasti portarti via”: E a quel punto figuriamoci se potevo farlo in maniera non ossessiva. Ricordo ancora Fassino che cazzia Mentana (il Mentana di Canale 5, nientemeno), in diretta alle cinque di mattina, perché lui aveva dei dati diversi (cioè: perché credeva ai sondaggi – certe cose non cambiano mai), e nessuno mi pagava per guardarlo, e ancora mi chiedo cosa ci facessi sveglia – ma questo era molti anni dopo. D’altra parte è come per gli scapoli che si fidanzano tardi: non hai fatto gli anticorpi da piccola, quando poi l’ossessione attacca ci vogliono decenni perché passi.
Leonardo, “Twitter ha fatto fuori Bersani?”: Dopo la sconfitta elettorale Bersani più che segretario era diventato curatore fallimentare, con l’incarico di verificare due possibilità: un accordo col M5S (mandato a monte in una storica e avvilente diretta in streaming), e un compromesso più o meno onorevole col PDL. Quest’ultima possibilità richiedeva l’elezione di una persona non sgradita a Berlusconi; l’accordo quindi era possibile, ma a quel punto qualcuno ha detto no. Cioè, molti hanno detto di no. E pare che l’abbiano detto su Twitter (e su Facebook, certo).