alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 31.03.13

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Linkiesta, “Non siate ingenui, internet non sarà mai la democrazia”: Il web è utile, non esclusivo né neutrale (non lo sono, ovviamente, né Facebook, né Google, né Wikipedia), la rete è uno strumento eccezionale ma bisogna conoscerla per non rimanerne intrappolati; i social network possono aiutare a spodestare un dittatore, non a costruire una rivoluzione, perché per garantire forme efficaci di cambiamento sociale è necessario rimanere calati nella realtà.

Beppe Grillo, “Elezioni on line per il Presidente della Repubblica”: I 10 nomi più proposti verranno resi pubblici e utilizzati come base dei votabili e disposti in ordine alfabetico per la votazione finale. Su questi verrà verificato che abbiano compiuto 50 anni alla data del 15 aprile 2013 (o alla data delle votazioni in aula se già resa pubblica) e che siano italiani. In caso di problemi verrà preso il primo degli esclusi.

Mazzetta, “Napolitano ha solo preso tempo”: Il suo successore si ritroverà in mano il frutto del loro lavoro e potrà decidere a chi dare l’incarico per formare un governo attorno alla piattaforma convenuta o se rimandare tutti alle urne. Nel frattempo rimane il fragilissimo governo Monti, sostanzialmente ostaggio di tutti e di nessuno, ma abilitato solo alla gestione corrente. Nel mezzo il Parlamento e gli altri grandi elettori voteranno per il nuovo Presidente della Repubblica, le procedure partono dal 15 aprile, e lì almeno il problema dello stallo visto al Senato non esiste (salvo l’imprevedibile) perché si vota in seduta comune e insieme ai rappresentanti delle regioni, e dalla quarta votazione in poi basta la maggioranza semplice per eleggerlo.

Periferia galattica, “Cospirazione musicale”:  Quelle famose scie nel cielo, vai a sapere. Magari hanno usato la televisione, tutto è possibile: hanno trasmesso uno di quei segnali subliminali che ti fan fare delle cose, con cui ti comandano a distanza. Perché no? O tramite la radio, anche, infilando una frequenza che non si percepisce all’udito, però ti modifica le onde cerebrali. E tu poi quello che ti comandano lo fai, inconsapevolmente.

The New Yorker, “Come Play with “The Shining”: A new film, which has been called a documentary but is really some other species of work, goes to great lengths to convince us that this perception of “The Shining” is mistaken. “Room 237,” directed by a Kubrick obsessive named Rodney Ascher, argues that the movie’s scenes of created reality, far more than its Grand Guignol horror scenes, hide important and, in some cases, truly dark meanings. Our guides in this analysis are a troupe of brothers and sisters in arms who, via voice-over, take us through a mental maze no less ominous than the deadly one that sits outside the mountain resort in the film.

Una vita in ritardo, “Se me lo dicevi prima”: Posso dire che Enzo Jannacci sia stato il mio primo autore di riferimento. Ho un ricordo nitido di serate in cui, nell’angusta sala con il buffet dal ripiano di cristallo verde e la specchiera, risuonavano le note riprodotte sulle bobine del geloso, registrate dalla tv svizzera. Canzoni struggenti, surreali, ironiche, che sono entrate nel nostro lessico musicale familiare

Canzone del giorno
Azealia Banks – No problems

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