Libri in Metro, “Le Ultime Cinque Ore [Milano]”: Un ragazzo legge in piedi reggendosi con una mano. Con l’altra abbraccia il libro, Le Ultime Cinque Ore di Duglas Coupland, tenendolo saldamente puntellato al petto.
Massimo Gramellini, “La cittadina e la strega”: Poi vi ha teso una mano, mentre con l’altra armeggiava nella borsa per estrarne il fluido che vi avrebbe trasformato in seguaci di Mastella. Qualche ingenuo concittadino ha ricambiato il saluto: di lui si sono perse le tracce. Pare lo abbiano visto in una stalla del Pd inneggiare alla santità di D’Alema e al raddoppio del numero dei parlamentari. Ma lei, Gessica, no. Lei ha tirato dritto e se n’è andata, perché – lo ha scritto orgogliosamente – «ti pare che io ti do la mano e ti dico pure piacere? No, guarda, forse non hai capito, non è un piacere!».
Leonardo, “Che v’ha fatto Rosy B.”: Quando uno vuole esprimere in sintesi quanto male abbia fatto il centrosinistra in Italia, cita D’Alema o la Bindi. Io ero a tanto così da mettermi a spiegare distesamente perché entrambi sarebbero stati ottimi nomi, magari non simpatici ma molto competenti; senz’altro più di Grasso, che è un’ottima scelta ma dovrà presiedere un Senato senza nessuna esperienza in Senato. Per fortuna avevo di meglio da fare che difendere una causa persa. Giusta, magari, ma persa.
Non leggere questo blog, “Faccio l’accento pugliese?”: Francesco Campanella, senatore del Movimento 5 Stelle, su facebook fa partire la denuncia, roba di ieri: Nichi Vendola ha tentato di comprarmi
Non ne so abbastanza, “Rottamiamo il vecchiume politico!”: Uno dei motivi per leggere il Fatto Quotidiano online è che ogni tanto compare la fotografia di Paolo Flores d’Arcais: un signore che, in ispregio del più elementare buon senso, non si perita di aver scelto una sua immagine nella quale sembra il sosia di Walter Veltroni.
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