Popolino, “Vita della formica”: Spiego come funziona far politica nel Pd, almeno per me. In genere, e in particolare di fronte a situazioni come questa, se si vuole avere una voce propria, se non si è per qualche motivo tenuti ad aspettare di allinearsi a quello che diranno i leader del partito, l’unica è cercare di dire la verità, di provare a dire una cosa giusta. E siccome in politica questa non è la prassi, prevalgono altri costumi, questo si chiama “ragionare fuori dagli schemi”.
Il Post, “Chi sono i parlamentari del M5S”: Il prossimo Parlamento, insomma, avrà molte persone che non hanno mai avuto visibilità nazionale, anche se hanno già presentato una lista comunale o regionale in passato, un’altra delle condizioni per essere eleggibili: per cominciare a conoscerli – alcuni di questi diventeranno volti familiari, nelle prossime settimane: una manciata di loro li abbiamo già visti diverse volte in questi giorni – abbiamo selezionato alcuni video da YouTube. Alcuni sono quelli di candidatura per le “parlamentarie”, altri sono interviste, interventi pubblici e in trasmissioni televisive o altri video caricati dagli stessi attivisti del movimento.
Ondarock, “Foals – Holy Fire”: L’ombra lunga del vecchio (e comunque bellissimo) disco si distende fino a lambire il nuovo “Holy Fire”, terzo capitolo costato agli inglesi una gestazione lunga e molto composita, maturata tra Australia (dove il gruppo ha lavorato per un certo periodo al fianco degli amici The Lost Valentinos), passando poi per la natia Oxford e infine Londra, al fianco di produttori di gran risma come Flood e Alan Moulder. Malgrado le peripezie geografiche, “Holy Fire” si presenta all’ascolto come un album compatto e coeso, dominato soprattutto dalla volontà della band di imprimere alla propria vena magmatica una misura, una nitidezza e una lievità ancora più sottili, a tratti assolute.
Pendolante, “L’odore della SIPE”: C’era anche la mensa interna. Avevano persino costruito una stazione ferroviaria per far arrivare gli operai da fuori. Ma Lella era del paese e a lavorare ci andava in bicicletta, come quasi tutti. E che risate pedalando tutti assieme e quei bei giovanotti che ti guardavano e qualcuno pure ti chiedeva di accompagnarti a casa. Fu così che conobbe Luigi, suo marito. Lui lavorava agli esplosivi, faceva l’impasto con il nitrato di ammonio, la dinamite ancora in potenza, la farina di legno e la nitroglicerina. Era un lavoro pericoloso il suo e si portava addosso l’odore della paura oltre quello degli acidi. Forse per questo gli piaceva. Lo pensava un eroe. Poi, la guerra non lo chiamò al fronte perché era operaio specializzato e la SIPE se lo teneva caro. Una gran fortuna.
Dino Amenduni, “Sveglia!1!!1 – Dieci lezioni di comunicazione politica da parte di Beppe Grillo, il Movimento5Stelle e i suoi elettori”: Le dieci leve del successo comunicativo del Movimento5Stelle
Luca De Biase, “Lettera a Beppe Grillo e all’M5S“: Per dare una mossa alla situazione penso che lei potrebbe fare una proposta spiazzante, tipo: “questo è il governo al quale se fossi in parlamento darei la fiducia e questo è il suo programma”. Se fa una proposta del genere gli italiani vedono qualcosa che non si è ancora visto e possono se vogliono cambiare. Magari tirando fuori il meglio di sé: chi sta male può avere un senso di prospettiva e dare una mano costruttiva; chi sta bene può allargarsi la testa e avere un moto di generosità.
É sempre un piacere stare nei tuoi post, anche se in comoagnia di Grillo
metto i link ai tuoi per controbilanciare il tasso di antipatia con una voce amica
Ancora più lieta, allora