Porterei come esempio i personaggi senza volto che hanno infestato le notti di incubi dei bimbi della mia generazione come Belfagor o Fantomas, se non fosse un paragone che potrebbe fare uno del calibro di Veltroni che – tocchiamoci tutti – sappiamo come è andata a finire. Perché poi dietro a quelle maschere senza lineamenti una faccia c’era. Voglio dire, la politica è fatta di persone con un viso e un corpo. Magari senza attributi, ma questo è un altro paio di maniche. No perché sta per succedere qualcosa di inaudito. Quelli che vedete ogni giorno accompagnare i figli con il fuoristrada a scuola, quelli che passano dall’iphone 3 al 4 al 5 nel giro di pochi mesi, quelli che mettono le bottiglie di plastica davanti al portone perché così il cane non piscia, quelli che non partecipano nemmeno alle riunioni della scuola dei loro figli, figuriamoci alla politica locale e figuriamoci a quella nazionale. Ecco, tutte queste persone non hanno un volto ben definito, a meno che non le conosciate direttamente o non siate voi stessi, questi qui. A un certo punto uno di quelli che nei film americani tengono i seminari per acquisire sicurezza di sé, che ha un nome – Beppe – e un cognome – Grillo – li ha convinti a usare un software dall’ambizioso nome di Democrazia Diretta, ora arrivato alla release 2.0 manco a dirlo, che consente loro di pilotare comodamente seduti sul divano di casa addirittura la famigerata stanza dei bottoni. Alcuni di questi, come potrei essere io che faccio con cura il mio lavoro ma ben me ne guardo dal voler amministrare un condominio, figurati te un paese con la P maiuscola, hanno partecipato a una votazione online e hanno ricevuto l’avallo di qualche migliaia di persone per rappresentarne milioni. Ora, lo sapete, altrove ci sono persino le scuole per preparare chi ha i numeri per dirigere una nazione.
Qui da noi, che fondamentalmente siamo un popolo di presuntuosi e che, a dirla tutta, questa cosa del genio italiano ha rotto il cazzo perché in giro, a mio parere, è rimasta solo la sregolatezza che si manifesta ogni giorno in tutti i contesti con cui abbiamo a che fare. Dicevo noi che siamo tutt’altro che umili, e che ricordiamoci che essere umili non vuol dire essere cagasotto o remissivi ma vuol dire saper fare un passo indietro quando è il caso, ora ci siamo buttati in questo turbillon che è la presunzione di saper fare meglio le cose di D’Alema, tanto per fare un esempio, e solo perché D’Alema è la casta, mangia alla buvette spendendo due lire, guida anzi fa guidare un’auto blu, vive a rimborsi gonfiati eccetera eccetera. Caro D’Alema, sia chiaro che ti ho citato come esempio ma solo perché ti sono molto affezionato e malgrado la bicamerale e tutto quello che si dice a tuo proposito quando ti sento parlare mi tocca sempre darti ragione.
Cioè, io ho montato in giardino un sistema per il quale pedalando quattro ore al giorno genero energia elettrica fino a domani senza inquinare e decido che sono pronto per fare il ministro dello sviluppo economico o semplicemente occupare un posto in parlamento per votare una legge che agevolerà chi si monterà in giardino il suo triciclo propulsore. Il tizio in questione che è un’iperbole, chiaro, è uno senza volto e questo non perché non va da Vespa o da Fazio come del resto nemmeno fa il suo magnate ispiratore. O meglio, il volto ce l’ha, ed è proprio quello del suo magnate ispiratore che, a sua volta, si presenta con una maschera quindi siamo daccapo. Perché ci siamo probabilmente montati la testa. Io che ho uso uno spazio gratis per scrivere cazzate pensando di dire la mia ed essere letto e condiviso ho smarrito il senso della realtà. Tu che fai le foto con lo smartcoso e sei convinto di essere un fotografo e di poter dire la tua a immagini pure. La gente che ora non è una massa perché non persegue più una proposta unica come succedeva con i grandi partiti che riempivano le piazze nel secolo scorso ma persegue ciascuno la sua, di proposta, nell’abbaglio che con il software Democrazia Diretta 2.0 lo si possa uploadare sul potente server della condivisione ed essere vagliato da tutti. Ecco. Il fatto che tutti abbiano voce – compresi quelli di cui sopra, con il suv e l’iphone e che delegano ogni cosa – e nessuna importanza la dice lunga sulla considerazione in cui i grandi magnati ispiratori tengono la gente. Ma è la gente che non ne vuole sapere, se poi li vota. Ah, a proposito, pare che il prossimo Presidente della Repubblica sarà lui.
(La foto l’ho presa qui)
Che sfortunati… (cit.)