Le cornacchie che gracchiano volando in tondo a bassa quota come avvoltoi sui campi color grigioverde ghiacciato sono un quadretto tipico di metà febbraio, specie se osservato attraverso i fumi euro4 di una berlina grigio multinazionale da cinquantamila euro almeno guidata da un anziano e in coda come tutti quegli altri che la mattina presto si recano al lavoro, mentre loro chissà dove a godersi la pensione durante l’ora di punta dell’operosità moderna. Che bello. E che fortuna questo affollamento allegorico nemmeno fossimo in Versilia con le stelle filanti e i coriandoli anziché in questo interregno di pre-quaresima o giù di lì. La stagione fredda e la stagione economica, il nonno al caldo con il turbo e il cambio automatico e il giovane impiegato che, nel parcheggio oramai preso d’assalto dai camper in letargo in questa ipocrita forma di rimessaggio che sta omologando tutto il territorio verso un infinito Viale Triboniano, raschia via le tracce della temperatura sotto zero. Il lascito della notte da poco terminata che ricopre l’utilitaria in plastica rinforzata dono di mamma e papà per il nuovo corso della sua vita, coinciso con un posto da tirocinante in uno studio di avvocati a botte di tre-quattrocento euro al mese. Con l’aggravante del ritardo che un mediocre sistema di scongelamento del parabrezza impone di questi tempi e l’inconfondibile linea di basso della colonna sonora di Ghostbusters che si percepisce da un furgone zeppo di carpentieri rumeni probabilmente reclutati a giornata e in nero.
Ma, tutt’intorno, noi donne e uomini in età produttiva ci apprestiamo a lasciare incustodita la nostra roba nelle nostre case, in un mondo abitato da consulenti che, fieri della loro più avanzata tappa evolutiva, vivono usi invece a portarsi dietro tutto. Ed è per questo che la tecnologia miniaturizzatrice, sulla quale siamo certi la ricerca e lo sviluppo continueranno a puntare nei prossimi decenni, su di loro sortisce effetti senza precedenti. Poi la Micra color glicine ridotta a un esperimento di de-costruzione meccanica a seguito di un tamponamento alla rotonda su cui svetta il messaggio sardonico di uno sponsor che mette la natura al centro getta lo scompiglio – probabilmente è la macchia di colore – in quello scenario a cui nessuno fa più caso. I lampeggianti e gli agenti della polizia locale ormai privi di quella gestualità espressiva che un tempo attirava la stima di infanti smaniosi di indossare una divisa e dirigere il traffico con eleganza e guanti bianchi. Allora meglio da grandi diventare macchinisti ferrovieri e godersi lo sciopero, che tanto oramai nessuno sa che farsene del proprio tempo passato in attesa del prossimo convoglio ragionando su tutte le combinazioni di trasporto alternative per sopravvivere, almeno fino al rientro a casa.