Ogni giorno, tra le mura domestiche, si perpetrano le peggiori angherie accanto a eventi tragici consumati in contesti familiari che vedono come vittime donne e uomini di ogni età ed estrazione sociale. Non sempre queste efferatezze e le conseguenze che comportano superano la soglia domestica. Subentrano stati d’animo e reazioni controverse ma, in fondo, comprensibili. La percentuale di micro e macro tragedie coniugali sono solo la parte visibile di una consistente quanto intricata matrice sommersa. Qualche esempio? S., un uomo di 54 anni, ha aperto nel tempo numerose confezioni di latte recanti scadenza successiva ad altre presenti nel frigo costringendo i propri congiunti a corse alimentari, soprattutto a colazione, volte a impedire sovrapposizioni. P., 31 anni, impiegata, è schiava della dipendenza da attivazione di più elettrodomestici contemporaneamente. Lavatrice con forno, forno con lavastoviglie. Fino al collasso del sistema di erogazione energetica e la conseguente spedizione maschile nel locale contatori, che data la sua ubicazione sotterranea necessita di abbigliamento adeguato, soprattutto nei mesi più rigidi. Sono frequenti anche i casi di asciugamano del bidet lasciato umido e raggomitolato sull’apposito sostegno, un reato per il quale le mogli non sono disposte a indulgenza alcuna. Lato femminile, sono sempre più diffusi gli episodi di lavandini intasati dai resti della cena per colpa della preventiva rimozione del filtro appositamente progettato che, trattenendo le componenti non liquide, evita gli ingorghi. Senza contare che spesso gesti di questa portata seguono ad anni di velata indolenza nel lasciare calzini sporchi a penzoloni sul bordo della cesta, scarso impegno nell’imparare certe funzioni basi dei dispositivi elettronici – casalinghi e non – e il conseguente ricorso a sessioni di help desk intra moenia, difficoltà nell’individuare la logistica e l’ubicazione stessa di oggetti e documenti di uso comune, per contro i repentini spostamenti di componenti di arredamento e accessori senza una consultazione preliminare e, tantomeno, la preparazione di un supporto informativo contenente gli aggiornamenti o un eventuale flusso di assestment volti al training interno. Questa è la realtà. Da ogni casa si leva una richiesta di aiuto e di solidarietà. Ci si aspetta che, qualunque sia l’esito della prossima tornata elettorale, il focus torni ad essere sulla famiglia, dentro le mura domestiche, tra tutte quelle persone che non manifestano adeguata insofferenza e lasciano che piccoli gesti quotidiani diano adito a giorni di ordinaria follia.
Dall’incipit del tuo post ho pensato volessi parlare di violenze domestiche (intese quelle fisiche). A confronto mi sollevano molte quelle che descrivi
sì, volevo fare dell’ironia ma in effetti quello è un tema su cui c’è poco da ridere
Già, mi trova poco propensa allo scherzo