Alessandra Daniele, “L’Italia dei Vedovi”: «Saliamo in politica per cambiarla» ha twittato Mario Monti, dal salotto buono. Gli ingredienti della sua salamoia sono fresche primizie come Pierferdinando Casini, ex DC, ex alleato di Berlusconi, ex corteggiatore di Bersani; Gianfranco Fini, ex delfino di Almirante, frequentatore di caserme durante il G8 di Genova, ex alleato di Berlusconi; e Beppe Pisanu, in Parlamento dal 1972, ex DC, ex Forza Italia e PdL, coinvolto nel caso P2, ex ministro dell’Interno di Berlusconi. The Ex Files.
Marco Zatterin, “Rissa sul rock targato Ue”: La stampa britannica euroscettica si è scandalizzata perché l’Ue finanzia gruppi musicali dei piccoli paesi europei. “Li pagano per consentir loro di tenere la concorrenza delle nostre band”, ha scritto un giornale popolare. Il caso è stato sollevato da eurodeputato conservatore che sostiene si tratti di spreco di denaro dei contribuenti. Vero o falso?
Stefano Rizzato, “Quattro motivi per cui Twitter non significa democrazia”: Il panegirico del cinguettio del potente, la quasi unanime esaltazione del politico di turno che si cimenta con Twitter – oggi @SenatoreMonti, ieri @matteorenzi e @pbersani – è diventato un genere letterario. Eppure quello che abbiamo visto fare dai politici cinguettanti non è coraggio, apertura, né modernità. E usare un social network – spesso male – non è di per sé segno di democrazia.
Anna Mola, “Quelli che guardano”: Nella loro divisa stropicciata, questi osservatori di pubblico stanno ore ed ore davanti ad opere d’arte di cui scoprono particolari che a noi resteranno ignoti, potrebbero dirci di fronte a quale quadro la gente passa più più tempo, ascoltano commenti di ogni tipo e sono sempre pronti a indicarti la toilette.
Canzone del giorno
Ra Ra Riot – Dance With Me
Mi piacciono queste escursioni negli aneddoti dal futuro degli altri 🙂
ma il tuo dominio?
Ancora problemi…ci stiamo lavorando 🙂