Ogni tanto qualcuno getta la spugna e decide di sospendere le sue attività online. Non mi appassiona più tenere un blog, mi è capitato di leggere proprio ieri l’altro, il rito dei commenti e delle risposte non fa per me, credevo fosse una cosa diversa, occorre troppa abnegazione. Altri invece non reggono l’impegno, sono incostanti, lasciano perdere, non sanno cosa scrivere. Non esultate, voi apocalittici, ché siamo ancora lontani dai suicidi in massa dai social network, anche se poi una traccia ne rimane sempre da qualche parte. Si tratta comunque della povera gente, l’equivalente di quelli di cui già i figli a malapena ricordano la data di nascita quando lasciano la realtà quella vera. Restano invece le personalità che oggi ai più piace chiamare influencer che continuano senza sosta e talvolta con uno stipendio a descrivere il mondo con tutte le parole che hanno a disposizione e quelli che magari sono rimasti zitti per quarant’anni e poi hanno deciso di vuotare il sacco, io per esempio ne conosco uno. Perché poi chi ci vuole bene e ci conosce da sempre, ci chiede se a casa abbiamo ancora qualche strumento musicale, per esempio, perché sa che un tempo davamo fiato al nostro disagio così, con quel rumore che poi da grandi abbiamo imparato a maledire per via dei disturbi all’apparato uditivo. Ma abbiamo venduto tutto per comprarci un videoregistratore, un microonde, un fasciatoio portatile. Per non parlare della poesia. Certi giorni viene da bestemmiare, altro che. Aspetti il treno che è in ritardo di quarantacinque minuti e speri che almeno la causa sia che abbiano tirato sotto chi fa gli orari, il tutto a meno due gradi e c’è lo spread che ti sta appollaiato sulle spalle come un avvoltoio in attesa che tiri le cuoia e sfido a trovare chi sia in grado di esprimersi in esametri. Un haiku con un elemento della trinità in ogni verso, ecco, al massimo. No, non lasciateci soli a lanciare le nostre invettive a cazzo contro tutto e tutti, a sputare sentenze con i nostri pregiudizi che altrove non ci ascolterebbero nemmeno i risponditori automatici dei servizi clienti nei giorni festivi. Restiamo uniti, ché mai come ora potremmo essere così decisivi, o popolo di Internet.