proprietà trainsitive

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Avete presente quando siete in quattro in macchina, diciamo A, B, C e D. A, che è alla guida, prova interesse per B, che siede davanti. Ma B è ancora innamorata di C, che siete proprio dietro di lei e sta armeggiando al buio con accendini e cartine, e il problema è che C ha lasciato B perché ha in ballo una storia che tiene segreta con D che, lì a fianco, guarda la strada e tutti i lampioni che a singhiozzo interrompono il buio. E C ha una gran voglia di fare sul serio con D, se non che D non si toglie dalla testa E che è partito ed è andato a studiare a 500 km di distanza e che poi è l’unico che sa tutto di tutti. A imbocca un rettilineo e approfitta di quel tratto di strada affrontabile con una mano sola per cercare una canzone presente nella cassetta che ha appena inserito dell’autoradio. Si tratta di una specie di canzone d’amore con un ritornello che parla chiaro. Una canzone d’amore che quella sera piace a tutti, così A, B, C e D cantano insieme, in coro. A la canta per B, B per C, C la intona per D e addirittura si volta dalla sua parte per farle arrivare più direttamente il messaggio. D è l’unica che canta sperando che la sua voce esca dall’abitacolo e si senta forte e chiara ovunque. La canzone è molto bella anche se un po’ datata, e poi sembra che il messaggio sia arrivato a destinazione, e se A, B e C un po’ si sono persi di vista, D ed E no, tutt’altro, tanto che auguro a loro un buon anniversario di matrimonio.

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