Il principale impatto della rivoluzione generata dalla rete è che dopo aver passato almeno un paio di millenni a raggiungere i luoghi più remoti anche a costo di rimetterci le penne, a farci amici o nemici i popoli che ivi abitavano e una volta in loco a raccogliere cose – legalmente e no – anche dal valore talvolta discutibile per portarcele a casa, in quattro e quattr’otto siamo riusciti a ribaltare completamente queste che erano un po’ le nostre principali caratteristiche, tutto una serie di attitudini che in parte ci avevano consentito di uscire dalle caverne. Ora abbiamo la possibilità di farci raggiungere dai luoghi più remoti a casa o in ufficio, a farci amici o nemici popoli lontani senza nemmeno lo scatto alla risposta e a lasciare che le cose ci vengano spedite e consegnate dai corrieri, in questo caso quasi sempre legalmente perché transazioni e pagamenti sono attività tracciate e le truffe online si possono sventare con maggior facilità. Quindi non fatevi trarre in inganno dagli atleti sempre più veloci che corrono distanze in tempi record, da come sono cambiati i corpi dei campioni sportivi negli ultimi decenni, tutti muscoli e potenza. Perché pochi esemplari non sono indice di una tappa evolutiva. Voglio dire, magari fossimo tutti come Yohan Blake. Il futuro dell’umanità è su una sedia con le rotelle, quelle per muoversi tra la scrivania e le cassettiere dandosi una spintarella con i piedi. Per i più esigenti ci sono anche i modelli anatomici ed ergonomici, mentre i più pigri addirittura vivono stravaccati sul divano o sul letto con il tablet che non ha nemmeno bisogno della tastiera e della conseguente postura da manuale di salute e sicurezza sul posto di lavoro. Ecco il vero giro di boa all’alba del terzo millennio, il punto di ritorno sul quale forse anche i Maya ci avevano visto giusto, il nuovo e opposto senso di marcia spazio-temporale a tutto questo divenire di cui non è facile individuare un punto di partenza. E facciamo di tutto per accelerare questi processi con la tecnologia, tanto che ci stupiamo se l’ordine di un paio di scarpe in saldo acquistate alle otto p.m. alle undici a.m. del giorno dopo non è stato ancora nemmeno preso in carico. Vogliamo tutto e lo vogliamo subito. Forse manca davvero poco alla simultaneità tra causa ed effetto, che per l’e-commerce si traduce in scelta e consegna. Esprimeremo un giudizio su un prodotto e questo si materializzerà davanti a noi senza nemmeno fare un clic, basterà un soffio, un battito di ciglia, un pensiero. E chissà se si tratterà di un sistema più o meno sicuro, o se sarà sufficiente uno sguardo trasparente a tradire il numero della carta di credito utilizzata.
Quando ero adolescente sognavo un sistema che mi permettesse di scrivere i miei pensieri nel momento stesso in cui li pensavo. Non ci siamo poi molto lontani. Forse un giorno si ordinerà la spesa mentre si scrive la lista e un distributore automatico condominiale la depositerà sul tappetino di casa
Io sognavo un modo per scrivere le cose da non dimenticare sulle palpebre, all’interno, in modo da leggerle e ricordarmene tenendo gli occhi chiusi. Anche a rischio di addorment…zzzzzzzzz