Ancora sulle cose che ci sembrano datate, che poi è uno degli aspetti che mi sorprende di più il fatto che una canzone o un abito o un taglio di capelli o una lampada ti sembra la cosa più naturale del mondo e poi la provi o la rivedi o la riascolti e anche se ti sprigiona quel fascino indescrivibile nel negozio figo o di cianfrusaglie di articoli vintage, sotto sotto ti fa quell’effetto di provenienza da un altro pianeta e ti chiedi – e volgo alla chiusura del periodo, resistete ancora un poco – ti chiedi come potesse essere che ti sembrava normale allora perché perfettamente integrato in un contesto e in linea con un estetica che era quotidianamente sotto i tuoi occhi. Punto.
Questo perché a me stava terribilmente simpatico e mi piaceva pure Goran Kuzminac, ve lo ricordate, no? La canzone a cui mi riferisco, “Stasera l’aria è fresca”” era davvero forte, lui era uno che pur da cantautore sembrava fare le cose diversamente dagli altri, tenete presente che ai tempi veniva definita rock la musica di Ron. E risentendo ora è quella canzone è pur sempre bella, però mannaggia a questa brutta abitudine che abbiamo preso di stufarci dopo pochi minuti della stessa cosa, il pensiero suddiviso in porzioni dalle interruzioni pubblicitarie, la difficoltà di rimanere concentrati senza controllare se ci sono nuovi messaggi di posta. E un brano fiume, per quanto possa essere considerato un fiume un pezzo di un paio di minuti in più del normale, dopo un po’ ci fa venire voglia di saltare al successivo. Che brutte persone che siamo noi del duemila.
Comunque, poi è successo che lo stesso Kuzminac poco dopo è uscito con un altro brano che trovate in calce qui sotto, “Hei ci stai”, piuttosto deludente e canzonettaro, per questo pensai che anche lui poi era come tutti gli altri. Ho letto però recentemente della sua strenua attività in tutti questi anni ai margini dei canali mainstream ed ora mi spiego la sua presenza in una edizione di qualche tempo fa al Meeting degli Indipendenti di Faenza. Così, seguendo l’esempio della Rai che avendo perso l’esclusiva delle olimpiadi riempie i suoi deserti palinsesti di programmi che fanno gioire quelli affetti di retromania come l’autore di questo blog, anche stasera vado in bianco e nero.