Se oggi o domani o uno dei giorni a venire dovesse fallire tutto e, come dice il giornale, in pochi se ne stanno rendendo conto. Se anche quello che abbiamo un giorno varrà la metà o meno, e leggi bene tra le righe mia cara perché questa è la conferma di una dichiarazione d’amore, nient’altro si potrà svalutare. Può spegnersi anche questo blog, per dire, possono chiudere tutti i social network con i loro vip con la coda di paglia e la musica di merda che producono. Un giorno abbiamo deciso il posto dove sposarci e ce ne siamo convinti perché era primavera e abbiamo festeggiato con una birra come aperitivo, ma prima di pranzo e sapete com’è essere un po’ brilli a mezzogiorno tra i motociclisti che bardati di tutto punto si rincorrono fino all’arrivo in riviera dalle nebbie del nord per sgranocchiare patatine e aprire al sole dei sabato mattina le loro tute tecniche. Questo per dire che potrà anche essere duro rinunciare al proprio stile di vita e a un modello di consumo che ci hanno fatto credere essere sostenibile. Ma ci sono cose che nessuno ci porterà via, vero?
Sai che io sono davvero preoccupata?
ah, quel libro!
cmq sì, ci sono cose che non ci porterà via nessuno. Ad esempio le scarpe che avremo ai piedi che ci porteranno dove noi vogliamo andare in un sublimarsi vero di volontà e risultato.
e camminare ci salverà
sarà dura, credo, davvero. Più per noi che non ci siamo abituati, che bene o male tutto abbiamo sempre avuto, che le pezze non le abbiamo mai portate. Sarà dura, ma ci sono cose che nessuno ci può portare via.
P.S. In Grossman è la risposta alla tua domanda.
a chi lo dici
leggendoti qui ho pensato a un celebre dipinto di Pelizza da Volpedo
mi inebrio della tua fiducia
🙂