Alla terza o quarta volta in cui il ragazzo ha chiesto al padre che cosa ci facevano lì mi sono incuriosito anche io. Scostando la tenda li vedevo sotto, in strada, oramai da quasi un’ora. Prima entrambi sullo stesso lato, poi, probabilmente terminati gli argomenti di conversazione, il ragazzo si era messo all’ombra sotto il balcone della casa in cui ero ospite e il padre era rimasto dall’altra parte a scrutare a destra e a sinistra quei pochi mezzi che transitavano a quell’ora, mentre tutti in paese sono a pranzo e gli anziani già a fare la pennichella al fresco nelle loro stanze da letto con gli scuri socchiusi e le zanzariere per non fare entrare gli insetti, in un giorno d’estate in campagna. Papà ma chi stiamo aspettando, così gli si rivolgeva e l’adulto che faceva il finto gnorri. Buttava un’occhio all’orologio e si metteva di nuovo di vedetta, su ciglio della provinciale. Qualche auto di passaggio, l’autobus di linea, e ancora la richiesta di spiegazioni e la risposta negata. “Staranno aspettando Durante con il suo camion”, mi ha detto allora Angiolina che era l’amica di famiglia da cui stavo trascorrendo qualche giorno mentre la nonna era in ospedale per i suoi esami periodici. Durante era una specie di corriere che faceva la spola quotidiana tra la città e il paese per trasporti di vario genere. Le riviste per il giornalaio, pacchi e vettovaglie per i villeggianti, cose così. Aveva dei punti di consegne dove si raccoglievano i destinatari o chi gli commissionava le spedizioni. Il parcheggio del cinema, il ferramenta e la fermata lì sotto, per gli abitanti di quella che era una frazione popolosa di turisti stagionali nella bella stagione. Così quando ho sentito il padre esclamare che finalmente stava arrivando e il figlio chiedere sta arrivando chi, non ho resistito dalla curiosità e mi sono affacciato al balcone per capire meglio. Durante è comparso oltre la curva e ha parcheggiato il suo camion rosso con il telone verde proprio davanti a me quindi è sceso dall’abitacolo, mentre padre e figlio gli sono andati incontro. Il padre ha quindi estratto dal taschino della camicia qualche banconota, e il corriere è salito nel cassone portando fuori una bicicletta nuova fiammante. Il ragazzo è rimasto senza parole e io anche perché la bici era bellissima. Blu, un modello da cross con lo schienale nero, una bici da ricchi. Il figlio è salito in sella ma si vede che aveva imparato da poco malgrado fosse già grande, stava in equilibrio per qualche pedalata e poi doveva mettere i piedi a terra, e io ho pensato che poteva essere più facile imparare così, con il massimo della tecnologia a disposizione.