Non c’è molto da dire e questo è un vero peccato. Per me che ho la certezza che il tempo non debba mai essere utilizzato standosene zitti si tratta una vera disdetta, così continuo a fare domande e a ottenere risposte fino a quando il dialogo si estingue perché il gioco passa di mano e toccherebbe a me essere l’oggetto dell’interrogatorio, ma a quel punto gli argomenti si sono esauriti. C’è una frattura lunga venti, addirittura trent’anni dopodiché l’interesse dello scambio tra adulti, quando ci sono adulti anziani genitori da una parte e adulti figli di mezza età dall’altra, si limita a cose molto contingenti e lo stare insieme si riduce a un pranzo e una cena e poi un pranzo ancora, e in mezzo un sonnellino perché è un diritto di chi ha una certa età, lo so, e poi c’è la notte e dopo si parte per ritornare. Ci sono molte cose sottintese, forse, ma a me piacerebbe che qualcuno me le sbattesse sul muso, una volta per tutte, possibilmente almeno prima della penultima visita, così da avere un po’ di margine per rifletterci su e dedicare l’ultima a tutto quello su cui ci sarà da ridere insieme.
Il tuo post ha un che di amarezza dentro… ed è bellissimo
Sottoscrivo Gioyvy: amaro nella sua perfetta brevità.
Non vorrei essere presuntuosa, ma no, non è un post che capisci solo tu. E’ molto bello e mi tocca profondamente
già, cose difficili da addolcire
grazie
si ma lo dico per farmi compatire un po’ dai miei lettori più affezionati 😉