C’è quel posto che si vede dall’autostrada che ti affitta uno spazio in cui accatastare tutte le tue cose quando per esempio devi liberare un appartamento e in quello nuovo non ci sta tutto, oppure non ne hai ancora trovato uno e non sai dove piazzare i mobili, o magari inizi una nuova vita e vai a convivere con qualcuno che ha già una casa a cui non manca nulla, non puoi permetterti di tenere la tua o ti sembra di cattivo augurio. Ma come, uno si butta senza indugio in una storia d’amore e si tiene una copia di back-up del proprio passato, non si sa mai che qualcuno ci ripensi? Comunque non fa al caso tuo, anzi per il nuovo appartamento uno dei tuoi coinquilini si è offerto di occuparsi dell’acquisto del materasso Ikea perché ne avevi bisogno, quello che lo vendono tutto accartocciato e poi si gonfia da sé. Per le poche cose che hai c’è posto in abbondanza, avrete a disposizione una camera a testa. Oggi è l’ultimo giorno della sistemazione temporanea con gli amici di Anna, e mentre state rientrando dal Lido è lei che ti suggerisce di abbassare il volume della musica mentre avvisi al telefono Leo che c’è coda e arriverai in stazione con almeno una mezz’ora di ritardo. Ma anche il suo treno non è in orario, così quando sta per estrarre il libro dalla borsa per ammazzare il tempo in tua attesa lo scorgi nell’atrio e già stavi componendo il suo numero perché non lo vedevi.
A cena, con Anna e il suo moroso in un ristorante etnico senza aria condizionata, ti scusi con Leo del fatto che il trasloco anticipato al giorno dopo è stato un caso, ma per lui non c’era problema, avrebbe incontrato lo stesso il mattino seguente il tuo capo per avviare la collaborazione che gli aveva proposto. Semmai dover gestire un ospite avrebbe potuto generare una complicazione in più, oltre a portare vestiti e libri nel nuovo appartamento. Mi hai detto però che Leo si è perfino offerto di darti una mano nel pomeriggio con tutta la roba, e che già che era lì gli hai proposto di fermarsi una sera più. Che cosa strana. L’ultima notte nella vecchia casa e la prima nella nuova le passerete insieme. Tanto tutti sanno tutto, il moroso di Anna poi ci scherza su perché mentre uscivate dal posto dello spritz ti ha sentito dirgli una cosa tipo stanotte però devi dormire nel mio letto e Leo che ha fatto quel gesto con le mani sopra la testa come i grilli quando sfregano le zampette.
La mattina dopo tu sei uscita presto per andare in ufficio anche se non avevi chiuso occhio, e hai lasciato a Leo tutte le indicazioni per raggiungere la sede dello studio, quale autobus e il numero della fermata. L’appuntamento di Leo è in tarda mattina, quindi fa le cose con calma e saluta gli sconosciuti futuri tuoi ex-coinquilini. Tu lo aspetti giù in strada perché lo studio è una zona industriale e non è facile orientarsi. Fa un caldo surreale, c’è persino quell’effetto dell’asfalto che da lontano sembra che esca del vapore. Quello che non capisco è perché né tu né Leo, al momento di rivedervi, avete fatto il minimo accenno a quello che era successo fino a poche ore prima, a parte una battuta allusiva sull’addormentarsi sul computer per il sonno. L’esito della riunione comunque va bene, non avevi la minima preoccupazione anche se tu avevi creato quel contatto e mescolare amicizie e lavoro non sempre è conveniente.
Leo quindi torna in centro, la temperatura è ancora salita, se possibile, e lui è uno di quelli che quando fa caldo non riesce a mangiare. Solo liquidi. Lo rivedi comunque a metà pomeriggio, insieme caricate tutte le tue cose sull’auto dei tuoi genitori che sono venuti a dare rinforzo. E la situazione fa un po’ ridere, Leo lì per caso che sembra il tuo partner ufficiale mentre carica la lampada nel bagagliaio aiutato da tuo padre. Ma chissà i tuoi quanti amici maschi ti avevano già visto intorno. Poi tutti su per le scale della casa nuova, che è bella ma è in una palazzina d’epoca al secondo piano e non c’è l’ascensore. Arrivano anche i tuoi nuovi coinquilini con il materasso, e in quattro e quattr’otto la stanza è sistemata. Tua madre propone di bere qualcosa di fresco insieme. Al tavolino del chiosco all’aperto chiacchierate un po’ di tutto, i tuoi genitori sono molto a loro agio anche con Leo, non è che pensino chissà che cosa, Leo stesso non si imbarazza. Il fatto di aver trascorso una notte in bianco e l’afa e la fatica del trasloco fanno la differenza, anche tu hai quella specie di ubriacatura che ti viene quando si dorme poco. E la sera, dopo una pizza e una birra, sei ko. Meglio coricarsi presto, Leo deve prendere il treno all’alba per tornare a Milano perché anche se è sabato lavorerà e lo aspetta quel tizio per cui sta facendo una consulenza che va avanti da mesi. Il materasso non è male, Leo dice di preferire quello della sera prima ma tanto vi addormentate entrambi subito, meglio così.