La strategia per evitare che nostra figlia provasse interesse per la tv è consistita nel cercare di metterle a disposizione la più ampia varietà possibile di titoli – cartoni e film – intelligenti, secondo il nostro metro di giudizio, da poter seguire senza le interruzioni pubblicitarie e, soprattutto, on demand. Per questo sono sempre all’erta sul materiale nuovo e vecchio disponibile e chiedo consigli su quello che mi sono perso. Come immaginerete, questo comporta dei limiti. I prodotti di qualità non sono infiniti, occorre metodo e applicazione, bisogna evitare di eccedere in censure, sapere in partenza che le cose che piacciono ai grandi possono non piacere ai piccoli e viceversa. E penso a tutto questo mentre a pochi passi davanti a me ascolto di nascosto una giovane baby sitter piena di tag e tatuaggi (io vedo solo quelli sul gomito, collo e polpacci) che sta discorrendo con la bimba di cinque/sei anni che tiene per mano circa la trama di “Coraline e la porta magica”. Quello che ha colpito la bambina è la questione dei bottoni cuciti sugli occhi, che fa di quel lungometraggio un piccolo horror per i più piccoli. A me lo aveva consigliato una collega, descrivendolo come un film che fa paura ma paura sana, ora non ricordo l’esatto termine che aveva usato ma il concetto era che non spaventava solo per spaventare ma che dietro alla cattiveria di una dei protagonisti c’era una finalità costruttiva. Ma ricordo benissimo che quando l’avevo portato a casa mia figlia l’aveva visto una volta e poi basta. Era stato chiaro sin da subito che le vicende di Coraline non rientravano nella sua lista di film preferiti anzi mi ha pure chiesto di sbarazzarmi della copia. Si era spaventata e non poco. E un po’ ci sono rimasto male, come quando le faccio sentire gruppi che mi piacciono e che lei non apprezza, perché spero sempre che ci sia sintonia tra i gusti di entrambi. Così mi allontano per non invidiare troppo quella complicità tra baby sitter e bambina, lei che sazia la sete di particolari della più piccola che sembra non averne mai abbastanza dei dettagli più raccapriccianti, e penso che i bambini di quell’età sono davvero ben strani. Ah, se volete consigliarmi qualche film o cartone nei commenti, siete i benvenuti. Purché la paura suscitata sia sana sul serio.
Noi abbiamo proposto ultimamente i vari Miyazaki, ma anche qui ce ne sono alcuni più adatti, come Il mio vicino Totoro, e altri un po’ più gotici, tipo La città incantata. Non so, spesso vedo che i metri di giudizio tra adulto e bambino sono troppo diversi, a volte mi viene il dubbio che farle vedere i miei film e ascoltare la mia musica non sia una buona scelta. Ma comunque vado avanti per questa strada.
Myazaki piace tantissimo anche a noi, Totoro su tutti ma ti consiglio anche l’ultima produzione dello Studio Ghibli “Arrietty”