Voleva solo salvare vittime innocenti dalla cattiveria degli scrittori, specialmente le donne che all’inizio della storia perdono la vita in modo tragico per favorire la crescita e la statura morale dei mariti, personaggi che sopravvivono al lutto, raddoppiano il loro ruolo di padre con quello di unico genitore vedovo e si mettono in luce per giungere imbattuti all’epilogo come eroi senza macchia. Nel frattempo, nel corso del libro si sono dedicati da soli allo svezzamento della prole aiutati gratuitamente da parenti, amici e governanti, si sono resi protagonisti di carriere brillanti che sono riusciti a conciliare perfettamente con il tempo dedicato alla cura dei piccoli, allo sport e ai lavori domestici. Ma gli uomini che ce la fanno da soli permettono di vendere più copie, anzi, se le donne non ce la fanno possono sempre usare il proprio corpo per emanciparsi con il rischio di banalizzare la trama. E i protagonisti maschili a un certo punto iniziano a osservare le altre donne con un occhio diverso. Oddio, la foto della moglie morta è sempre sul comò e quando passano lì davanti la nostalgia prende il sopravvento. Ogni tanto si svegliano tutti sudati dopo aver ripercorso in sogno l’amore fatto durante la prima notte di nozze. Ma entro la fine della trama cedono a una ragazza che subentra nel ruolo di moglie madre e amante, lungi dall’intaccare il primato della prima scelta ma comunque sufficientemente agguerrita da condurre una lenta battaglia volta al definitivo spodestamento.
E tutto questo non gli sembrava giusto. Adottò così la prassi di avvertire le vittime designate in tempo utile affinché fossero al corrente dei piani dei mariti, senza dubbio in combutta con gli autori, e si rendessero conto di che tipo di persone avevano intorno. Uomini egoriferiti e malati di esuberanza di personalità pronti solo a rivelarsi come affermazione del maschio che vuole dimostrare di essere autosufficiente. Che non sarebbe nemmeno così drammatico se il progetto narrativo non fosse a scapito delle mogli. Così iniziò ad avere un discreto successo in certi ambienti letterari, qualche protagonista femminile si infatuava persino di quel cavaliere sconosciuto e con l’occhio attento che prevedeva il futuro dei romanzi. E in quei casi si schermiva, assicurando di non aver nessun potere soprannaturale, ma solo di aver preso l’abitudine di leggere la quarta di copertina.
Già, bbasta con questi superuomini monolitici frangipalle.
Vogliamo una donna vera protagonista di un romanzo!
Ma cosa sono, Libri di fantascienza? Nei miei …unanni di vita, ho cercato in tutti gli angoli, in ogni anfratto e cantuccio. ma mai, e dico mai, ho trovato siffatto essere di genere maschile. Ma, ammetto, non avevo frugato tra le pieghe del cervello di uno scrittore uxoricida.
La tua strategia mi sembra azzeccata. Vai e colpisci.
Quoto rosa 🙂
Si tratta di libri di autori maschi e giovani, ne ho già incrociato qualcuno.
di maschi giovani o dei loro libri?
di maschi giovani che scrivono libri che poi maschi altrettanto giovani leggono sugli stessi treni che prendo io
insomma, ‘sti giovani maschi se la cantano e se la suonano … se li pubblicano e se li leggono. Viaggiando. Ottima strategia di marketing: target giusto e pubblicità