L’anno solare si divide in una giornata contro l’omofobia e 364 giorni di uomofobia (senza contare i bisestili), una lunghissima stagione nel corso della quale è il genere a cui appartengo anche io a incutere il terrore a tutto il mondo e a diffondere la convinzione che, a causa della manifesta inferiorità, purtroppo il conseguimento di un’evoluzione sociale e culturale è utopia pura. No future. Tanto che nel 2112 noi uomini italiani saremo qui ancora a nausearci delle coppie di maschi che si baciano e a eccitarci invece per le coppie di donne che fanno altrettanto, i quotidiani online a riempire le colonnine infami di gossip (proprio nel giorno a tema) sulle effusioni tra femmine mentre tra maschi strano che non accada mai, chiaramente i paparazzi non sono interessati. Due pesi e due misure, quindi, gay pervertiti e lesbiche tutto sommato ammissibili perché parte dell’immaginario da cui il potere maschile trae il suo godimento? Eh bravo, ti dicono, tanto lo sappiamo che fa parte della natura del tuo sesso. Però. Pensare una cosa e non manifestarla è ipocrisia, ma se si evita una figura di merda ben venga la disonestà intellettuale. Starsene zitti a vantaggio del progresso comune è un’occasione colta. Sottrarre al prossimo il proprio punto di vista in questo caso è una mossa vincente. E chissà, prima o poi ci sarà una giornata mondiale a favore delle convenzioni sociali, ovvero l’intelligenza umana che vince la bestia dentro e, con un po’ di sforzo, conquista una tacca di civiltà.
“Sogniamo costantemente un mondo che abbracci la diversità umana e le differenze personali di tutti gli esseri umani. Vi chiediamo di aprire i vostri occhi ed i vostri cuori per vedere un nuovo colore in mezzo ai colori della vita. Così come la bellezza dell’arcobaleno risiede nella fusione di tutti i suoi colori, allo stesso modo si può dire della diversità umana e delle differenti identità umane, che si tratti di etnie, culture, religioni, orientamenti sessuali e identità di genere”.
E’ un brano del comunicato stampa delle associazioni LGBTQ* dei paesi arabi, ma sono frasi che dovremmo mandare giù a memoria anche in Italia.
E dovremmo anche imparare dal coraggio degli attivisti iraniani, tunisini e albanesi che, nell’ultima Giornata contro l’omofobia, hanno lanciato sfide importanti alle leggi contro gli omosessuali: Contro l’omofobia nei paesi islamici