Io sono uno di quelli che dai francesi si farebbe colonizzare a partire da oggi stesso, anzi oggi a maggior ragione visti i risultati delle elezioni presidenziali. Se non altro perché li ho sempre avuti come esempio a quattro passi di cura del suolo pubblico, che è un po’ come avere un vicino di banco di quelli che studiano sempre la lezione e tengono in ordine i quaderni, quello di brutta dove fare le operazioni e le prove e quello di bella da mostrare alla maestra senza nemmeno un baffo di inchiostro (i quaderni, non la maestra). Questo per dire riconosco l’inferiorità, invadeteci pure, siete i benvenuti. E a tutti gli italiani che sì avrete pure i formaggi e i vini più buoni ma intanto ce l’avete anche voi il presidente fanfarone che gli piacciono le belle donne. Intanto le belle donne sono una ex modella che se l’è sposata e che, voglio dire, in quanto a classe una come la Minetti non potrebbe neppure limarle le unghie dei piedi. Secondariamente l’hanno eletto, non gli è piaciuto, e l’hanno mandato a casa al primo mandato. Noi quanto ce lo siamo tenuti Berlusconi? Diciassette anni?
Sì va be’, ricordiamo che i francesi hanno il water in un locale e il lavandino in un altro, hanno le centrali nucleari che inquinano però “non superando i limiti di legge”, come spread e disoccupazione non sono messi bene neanche loro, giocano a calcio di testa e soprattutto sono stronzi, tanto per usare luoghi comuni.
E poi la Tour Eiffel mi fa schifo e meglio il museo d’Orsay che il Louvre.
Certo, hanno delle bellissime donne e una lingua meravigliosa. E l’accostamento è freudiano.