Ci sono quelli a cui non piace ricevere complimenti per prestazioni tipicamente maschili, quelle da uomo inteso come come individuo appartenente al genere cui appartengo anche io. Nemmeno quella a cui viene d’istinto pensare quando si parla di prestazioni tipicamente maschili delle quali dicono ci si debba aspettare un giudizio femminile, o altrettanto maschile dipende dai casi. Ma senza arrivare a questo, basta un encomio per attività tipo sollevarsi grazie ai bicipiti alla spalliera, sostituire la ruota forata con quella di scorta ammesso che si riesca a capire il funzionamento del cric o imbiancare il soffitto della cucina di una casa di campagna dove le imperfezioni della superficie rendono la sfida incombente alla portata di tutti, dicevo basta un complimento per aver portato a termine una di queste prove che subentra la classica delle più classiche reazioni da imbarazzo. Perché rientrare in questo cliché ti fa sentire uno di quei prodotti dell’industria alimentare che non ti sorprendono per il gusto particolare ma per il fatto che ritrovi lo stesso gusto indipendentemente dal punto vendita in cui lo acquisti. Quei momenti in cui acceleri per levarti d’impiccio in autostrada tra tir e auto nel traffico, e con le mani salde sul volante ti porti in un tratto di corsia libero e ti lasci alle spalle l’ingorgo e chi ti sta a fianco coglie l’innato istinto di lasciarsi guidare dalla padronanza del mezzo e ti accarezza il braccio. Bravo, hai condotto in salvo il branco. O dev’essere la scena di un film, c’è una valigia pesante da portare lungo una scala al piano di sopra e c’è una persona che non ci riesce. Ma ecco il colpo di scena, sono in due a non farcela, così l’encomio questa volta non arriva. Anzi. Da te maschio ci si aspetta la forza come servizio on demand e l’indisponibilità, chiamiamola così, non è una opzione contemplata.
Nella valigia c’era un cadavere?
O peggio, dovevi effettuare una prestazione sessuale maschile sollevando la valigia col pene?
Stavo pensando a come verrebbe il post invertendo il genere, da maschile a femminile.
E mi convinco sempre più che dividere l’umanità in uomini e donne è un criterio tra i più fasulli.
il cadavere della “cosa” dei fantastici 4, probabilmente
uhm…
giustissimo, anche perché ci sono migliaia di situazioni intermedie